E venne il giorno degli avvisi di fine inchiesta per Rimborsopoli. Ben 43 consiglieri regionali e tra cui anche Roberto Cota, governatore del Piemonte, e l’ex presidente Mercedes Bresso, hanno ricevuto dalla Procura di Torino attraverso la posta elettronica certificata, la pec, gli avvisi di chiusura d’indagine, relative alle spese pazze sostenute dai gruppi consigliari.
Su tutti l’accusa di peculato, tranne alla Bresso che invece deve difendersi per finanziamento illecito al partito.
La Procura picchia duro sul centrodestra da Roberto Boniperti a Augusta Montaruli passando per Marco Botta e Angelo Burzi, sono in tanti quelli avvisati dai magistrati.
Non hanno ricevuto nessun avviso di garanzia Giampiero Leo, Maurizio Comba e Gianluca Vignale. Anche Michele Giovine, condannato in via definitiva per firme false alcuni giorni fa, Maurizio Lupi dei Verdi Verdi hanno ricevuto posta, come Alberto Goffi dell’Udc e i leghisti Roberto De Magistris, ANtonello ANgeleri, Michele Marinello, Gianfranco Novello e Paolo Tiramani.
Il gruppo dell’Italia del Valori, con i suoi tre consiglieri regionali, Andrea Buquicchio, Tullio Ponso e Luigi Curzio, Monica Cerutti di Sel e Andrea Stara, Insieme Per Bresso: tutti avvisati.
“Cota deve andare a casa – ha commentato Gianfranco Morgando, segretario regionale del Pd – i fatti di oggi con la chiusura delle indagini da parte della Procur confermano un ampio e grave coinvolgimento della maggioranza leghista e di centrodestra a cominciare proprio dal presidente Cota. Ora nessuno potrà nascondere la testa sotto la sabbia”.
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