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sabato, 27 Luglio 2024

“Ricordati che devi morire”: un proiettile e minacce di morte per l’ex pm Rinaudo

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Un proiettile calibro 6.35 e un biglietto con su scritto in latino “Ex pm Memento mori”, ovvero “Ricordati che devi morire”. Questo il contenuto della busta indirizza al magistrato oggi in pensione Antonio Rinaudo e che è stata consegnata una settimana fa a Palazzo di Giustizia a Torino.

Ad intercettarla e segnale il plico alle forze dell’ordine sono stati gli addetti alla corrispondenza del “Bruno Caccia”.

Sul proiettile e il foglio, la frase è stata scritta in stampatello con un normografo, stanno indagando gli uomini della Digos, mentre il magistrato Emilio Gatti ha aperto un fascicolo per minacce aggravate. Il pm Rinaudo è in pensione dal giugno 2019. Tra le tante inchieste che ha coordinato molte a carico del movimento No Tav. Ha svolto indagini anche sulla criminalità organizzata, mentre nel primi anni Ottanta come giudice istruttore si occupò delle Brigate Rosse. Rinaudo ha iniziato la sua carriera da magistrato nel 1977.

Tra i primi ad esprimere la sua solidarietà all’ex pm il presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Stefano Allasia: «Apprendo con sconcerto e preoccupazione la notizia del grave atto intimidatorio nei confronti dell’ex pm Antonio Rinaudo – commenta Allasia – la violenza sono sempre inaccettabili, una busta con proiettili sono un atto ripugnante e infame».

«Nell’esprimere la mia totale solidarietà e vicinanza, auspico che i responsabili vengano assicurati quanto prima alla giustizia», conclude Allasia.

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