Il “Riparti Piemonte”, che è stato a lungo annunciato e, poi, presentato dal Presidente Cirio e dalla sua Giunta come un grande piano per il rilancio dell’economia piemontese del valore di 700 milioni di euro, inizia oggi il suo iter in Commissione. Più volte il nostro Gruppo ha espresso i propri dubbi sulla fragilità del provvedimento e sulla mancanza di una visione di ampio respiro del futuro economico e sociale della nostra Regione, l’unica che potrà garantire una vera ripartenza. Inoltre, gli articoli che annunciano una semplificazione urbanistica non tengono in considerazione la prospettiva “zero” del consumo del suolo, un bene importante che abbiamo il dovere di preservare per le generazioni future e rappresentano una vera e propria offesa alla tutela dell’ambiente e del paesaggio” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.
“In realtà, dobbiamo subito sfatare il mito che questo provvedimento valga 700 milioni di euro dal momento che buona parte delle risorse non sono nuove, ma frutto di una riprogrammazione di fondi derivanti dall’utilizzo delle risorse ex Finpiemonte o già iscritte nel Bilancio regionale – spiega il Vicepresidente del Gruppo Pd Raffaele Gallo, relatore di minoranza del ddl – Si evince, infatti, che, per gli interventi per rilanciare l’edilizia, il turismo, la competitività, la cooperazione non verranno utilizzati nuovi fondi, ma semplicemente spostati quelli già esistenti. Un gioco di prestigio che getta polvere negli occhi e confonde lo spettatore. Riprogrammare non significa stanziare nuove risorse. Stesso gioco per lo sport: le risorse annunciate erano già presenti nel Bilancio regionale. Che dire, poi, del sostegno al turismo, settore che la crisi ha duramente colpito e che ha la necessità di essere sostenuto, ma anche rilanciato attraverso massicce campagne di comunicazione? Con un emendamento la Giunta fa scomparire gli annunciati 6 milioni di euro previsti per l’anno 2020, mantenendoli soltanto per il 2021. E ancora: un nuovo articolo annuncia che la Regione si assumerà l’onere di corrispondere il costo di un pernottamento in qualunque struttura ricettiva piemontese per coloro che entro il 31 dicembre di quest’anno prenotano per almeno due notti. Stanziamento totale: 5.000.000 di euro. Per qualsiasi soggiorno e per qualsiasi limite di spesa anche per una super suite? Un altro annuncio?”.
“Il Riparti Piemonte – concludono Ravetti e Gallo – si caratterizza per una spesa aggiuntiva di poco più di 40 milioni di euro, spalmati sui due anni. Un investimento molto lontano dalle cifre presentate ai piemontesi. Il centrodestra conferma la propria abilità nell’illusionismo e nella finzione con le quali si esibisce, fin dall’inizio della legislatura, in un continuo gioco delle tre carte. Se questo ddl sarà approvato non ci saranno più leve e possibilità per una ripartenza futura”.