La commissione cultura del Consiglio regionale del Piemonte, presieduta da Daniele Valle del Partito Democratico, ha sentito questa mattina il presidente dei revisori dei conti della Fondazione del Libro di Torino, Paolo Ferrero.
Ferrero ha espresso perplessità sulla valutazione del marchio fatta quest’anno, il cui parere ha determinato una netta riduzione del patrimonio della Fondazione. In particolare ha fatto notare che sarebbero state messe a confronto due valutazioni basate su documenti incomparabili e su modelli diversi di calcolo.
Per la prima valutazione del marchio, che risale al 2009, sarebbe stato utilizzato il principio del valore movimentato come royalties. Mentre in quella del 2017, ad opera dallo studio Jacobacci, risulterebbe un parere valutativo e non una perizia asseverata, che non terrebbe in considerazione i contributi pubblici, scelta su cui i revisori hanno espresso dubbi considerata la natura stessa della fondazione.
«Ci ha illustrato – sostiene Valle – una situazione molto seria e preoccupante, soprattutto a causa delle incertezze causate dai soci fondatori; una somma di fattori che in termine tecnico mettono in discussione la “continuità aziendale” della Fondazione».
Il bilancio della Fondazione, secondo del presidente della commissione, è appesantito da molti crediti (oltre 5 milioni) non riscossi dai soci pubblici, risorse attese che, a causa di cospicue anticipazioni bancarie, determinano quasi 300 mila euro all’anno di interessi passivi e debiti per circa 6 milioni.
«Ad oggi – sottolinea – il parere dei revisori sul bilancio 2016 risulta sospeso, proprio per le troppe incertezze sul futuro. Servirebbe un’assunzione di responsabilità forte dei soci fondatori, con l’obbiettivo comune di mantenere in vita la Fondazione».
La commissione Cultura del Consiglio regionale convocherà a breve in audizione anche il presidente e il vice presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione del Libro, Massimo Bray e Mario Montalcini.