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sabato, 27 Luglio 2024

Processo Stamina, l'ex fidanzata: “Non c'erano medici, i pazienti pagavano fino a 27 mila euro”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

«Ero preoccupata per lui e per me. Vedevo i pazienti arrivare e ricevute con “donazioni” per la ricerca sulle staminali da 27mila euro». A parlare Rebecca Pera, l’ex fidanzata del padre di Stamina Foundation Davide Vannoni, che viene processato per tentata truffa alla Regione Piemonte nel 2007, quando aveva chiesto un finanziamento da 500 mila euro.
«Più di una volta dissi a Vannoni che doveva coinvolgere dei medici nel progetto perché lui come umanista non aveva le competenze per fare una sperimentazione medica – ha affermato ancora la donna, che per anni collaborò con l’ideatore del metodo Stamina al progetto nell’attività di ricerche di mercato che svolgeva negli uffici di via Giolitti a Torino – lui mi rispondeva di non preoccuparmi perché era solo questione di tempo e avrebbe avuto un finanziamento dalla Regione per avviare un laboratorio all’ospedale di Orbassano. Allora decisi di rivolgermi a un avvocato per chiedere consiglio».
Pera allora si rivolse alla penalista Mariagrazia Pellerino, attuale assessore ai servizi educativi del Comune di Torino, che a sua volta parlò con l’allore assessore regionale Andrea Bairati, che si occupava del finanziamento chiesto da Vannoni. I fondi furono così bloccati. «Vannoni mi telefonò il giorno seguente arrabbiato dicendo che sapeva che avevo parlato con un avvocato e per questo gli era stato revocato il finanziamento». Lei, fidanzata con Vannoni fino al 2000 («poi il nostro rapporto è proseguito con stima reciproca»), ha detto che «ero preoccupata quando ho visto iniziare ad arrivare i pazienti. Mi era chiaro che un laboratorio in un sottoscala di un ufficio senza finestre non poteva essere idoneo per alcun protocollo medico». Infine la donna ha parlato della presenza di suo padre. Gastroenterologo all’ospedale Mauriziano, nel comitato scientifico di Stamina Foundation: «Lui non ne sapeva nulla».

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