Il consigliere comunale di Torino e notaio Alberto Morano è stato assolto dall’accusa di tentata concussione, truffa e corruzione per il processo “Cacao”.
Il già candidato sindaco di Torino era finito sul banco degli imputati, insieme all’ex consigliere comunale di centro destra Angelo D’Amico, gli imprenditori Ferdinando Montalbano e Antonio Biondino e a Davide Lunardi gestore della discoteca Patio.
Secondo la Procura di Torino, che aveva chiesto per il notaio la condanna a 6 anni di carcere, per D’amico 4 anni e 6 mesi, per Montalbano 4 anni e 4 mesi, per Biondino 2 anni e 8 mesi e per Lunardi 4 anni, il notaio aveva fatto pressioni per ottenere 220.000 euro dai gestori della discoteca Cacao per ritirare i suoi esposti presentati in Sala Rossa su presunti abusi edilizi e irregolarità nelle autorizzazioni per l’apertura del noto locale di proprietà del Comune al Parco del Valentino.
Ma per il giudice dell’udienza preliminare Francesca Christillin il fatto non sussiste e quindi tutti assolti. «È stato per me un periodo molto difficile in cui, nonostante fossi innocente, sono stato letteralmente massacrato. Questa è la conclusione di un incubo».
Soddisfazione anche da parte dell’avvocato Alberto Mittone, difensore di Morano, che parla di una conclusione giustificata e meritata. Il capogruppo di centrodestra era ricorso al rito abbreviato.