Di Moreno D’Angelo
Primo Consiglio della nuova Città metropolitana. Il nuovo soggetto “intermedio” che ha preso il posto della provincia dal 1 gennaio 2015. Molti i nodi al pettine di Piero Fassino che, fino al 2016, sarà alla guida di questo nuovo soggetto. Molte le aspettative dal governo nazionale con cui il primo cittadino mantiene vivo il confronto e le aspettative per fronteggiare una situazione critica in continua evoluzione e per poter rilanciare ambiziosi progetti.
Il sindaco nonostante i tagli e le difficoltà di bilancio, «che creano sofferenze agli enti che dovrebbero decollare», insiste nel sottolineare le grandi opportunità legate alla Torino “Smart city”. La “città intelligente” che vorrebbe creare un ponte costruttivo tra tutti i soggetti protagonisti dell’innovazione e della cultura sotto la Mole: centri ricerca, università e soggetti economici e produttivi. Un ponte che guarda alle capitali europee. Un mix che dovrebbe esaltare il meglio delle opportunità in un contesto che, pur tra tanti problemi, vanta incredibili eccellenze. Certo a questi aspetti fa da contraltare un quadro sociale difficile caratterizzato da crisi aziendali, disoccupazione, calo dei consumi e un generale disagio sociale. Ritardi evidenti anche nei programmi per la raccolta differenziata nel centro città.
È evidente che per il primo cittadino le risorse ridotte e il noto quadro debitorio che pesa sulla città siano un fardello da fronteggiare nel momento in cui occorrerebbe finanziare il rilancio di tante iniziative. In particolare nel mirino i tagli previsti dalla legge di Stabilità verso gli stanziamenti a provincie e realtà metropolitana per un totale di circa un miliardo di euro. I primi impegni istituzionali del nuovo soggetto impongono una contestualizzazione del quadro delle questioni prioritarie che attendono risposte dal governo Renzi. Su questo aspetto è stato annunciato dal sindaco Fassino che, entro marzo, verrà presentato a Roma un quadro di proposte aggiornate alla luce dei nuovo quadro dei bisogni emergenti.