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sabato, 27 Luglio 2024

Pride, un’interpellanza della Canalis “spacca” il Pd. Foglietta: “Azione autonoma al gruppo”. Cassiani: “Intervenga Lorusso”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

di Giulia Zanotti

Come se non bastassero le diatribe cresciute dopo la sconfitta elettorale nelle scorse amministrative e la sconfitta di Fassino ai ballottaggi a Torino. Ora il solco all’interno del Partito democratico è più profondo per “colpa” del Torino Pride.
Domani la manifestazione dell’orgoglio Lgbt percorrerà come ogni anno le vie della città e come sempre istituzioni e politici parteciperanno, dando la loro solidarietà al decimo Pride. Un sostegno che il Comune di Torino e la Regione Piemonte non hanno mai fatto mancare in dieci anni dimostrando di essere sensibili alla questione. Ma come dicevamo non tutto all’interno del Partito democratico è chiaro. Anzi questa parola al femminile viene utilizzata, dalla consigliere Monica Canalis, vicino all’area cattolica e al Sermig, con riferimento al nome dalla sindaca Appendino con un’interpellanza: “Famiglia o famiglie: la scelta non è Chiara”. Un documento che va contro la decisione della prima cittadina di nominare l’assessore Marco Giusta alle famiglie e non alla famiglia. «Un’azione – come spiega Chiara Foglietta collega di partito e in consiglio comunale della Canalis, – compiuta in totale autonomia rispetto al gruppo consiliare del Pd”.
«Domani sarà un gran giorno – aggiunge Foglietta attraverso i social – a Torino si festeggerà il decimo Pride: la più grande manifestazione laica che percorre le strade della nostra città. Da quest’anno avrò la responsabilità di partecipare alla parata anche come rappresentante delle istituzioni, essendo stata eletta consigliere comunale, oltre che come attivista LGBT e donna lesbica».

Monica Canalis
Monica Canalis
Chiara Foglietta
Chiara Foglietta

«Con grande stupore e profonda contrarietà questa mattina apprendo dai giornali che la collega Monica Canalis ha presentato un’interpellanza “Famiglia o famiglie, la scelta non è Chiara”, azione compiuta in totale autonomia rispetto al gruppo consiliare del Partito Democratico» prosegue . Abbiamo il privilegio di rappresentare la nostra città. Quella Torino plurale, già capitale italiana dei diritti, che, lavorando sulla percezione del diritto dei cittadini, deve essere aperta al dialogo, al confronto, alla condivisione e all’inclusione sociale».
Cerca di mettere ordine l’ex consigliere comunale Luca Cassiani, sempre in prima fila nelle battaglie per i diritti Lgbt, chiedendo un intervento di Stefano Lorusso: «Sono certo che il capogruppo vorrà rappresentare ufficialmente la posizione del Partito democratico che il partito che ha proposto e votato la legge sulle unioni civili e il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Questi temi sono stati da sempre terreno di iniziativa politica da parte del Partito Democratico e della giunta Fassino. Non possiamo fare passi indietro proprio in questo momento». Ma Stefano Lorusso preferisce «non commentare», trincerandosi in un «non ho niente da dire».

Luca Cassiani
Luca Cassiani

Della stessa opinione di Cassini anche il consigliere comunale, ex assessore all’Ambiente, Enzo Lavolta che su Facebook ricorda come «In tutti questi anni il Partito Democratico è sempre stato a fianco di chi rivendicava parità di diritti e una società realmente inclusiva di tutte le differenze ed ha lavorato con tenacia per la realizzazione di questi obiettivi. Quest’anno, anche grazie all’impegno del Partito Democratico, alcuni di questi traguardi sono diventati realtà: dalla legge Cirinnà sulle Unioni Civili, approvata in via definitiva lo scorso maggio, alla legge regionale contro le discriminazioni, approvata lo scorso marzo.Questi risultati, che segnano un cambiamento tangibile nella vita di tantissime persone, non rappresentano per noi un punto di arrivo, ma bensì una tappa importante per poter continuare la battaglia per la piena uguaglianza di tutti i cittadini con ancora maggior forza e vigore. Noi siamo il partito delle unioni civili‬».

Forse però sarebbe stato meglio parlarsi prima di questo batti e ribatti. Cosa che nel Pd appare sempre più una chimera.

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