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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Più sei ricco, più inquini

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Scritto da Battista Gardoncini

Più sei ricco, più inquini. Il sospetto c’era. Adesso però lo conferma un serissimo studio del Centro di ricerca sul cambiamento climatico di Potsdam, coordinato da Ilona M. Otto, che il New York Times ha appena rilanciato.

Secondo lo studio, una famiglia ricca composta di due persone, con un patrimonio investito di un milione di dollari, una o più case di proprietà e altri beni personali, produce in un anno circa 129 tonnellate di anidride carbonica, e cioè circa 10 volte di più di una famiglia di reddito medio. Di queste, 10 tonnellate sono prodotte con la guida, 20 dall’energia necessaria ad alimentare le proprietà e ben 67 dai frequenti spostamenti in aereo. Complessivamente, l’anidride carbonica prodotta dai più ricchi del pianeta, che sono all’incirca lo 0,5 cento della popolazione globale, ammonta a 3,9 miliardi di tonnellate di  anidride carbonica all’anno, pari al 15%  di tutta l’anidride carbonica che viene prodotta nel mondo per i bisogni individuali.

Secondo Ilona M. Otto questo dimostra che il mondo potrebbe trarre notevoli vantaggi da scelte politiche in grado di modificare il modo di vivere dei super ricchi. Più efficaci di un aumento della tassazione, che i super ricchi sarebbero in grado di assorbire senza problemi continuando indisturbati a inquinare, potrebbero essere scelte in grado di imporre l’uso di fonti di energia rinnovabili e limitazioni alle emissioni individuali. Anche un inasprimento delle tasse di successione potrebbe avere il suo peso. Nel 2017, secondo uno studio della PricewaterhouseCoopers, i quarantaquattro rampolli delle famiglie più ricche del pianeta hanno ereditato 189 miliardi di dollari. Una cifra che surclassa i 3 miliardi di dollari stanziati per i loro interventi da quattro delle più importanti agenzie per la lotta al cambiamento climatico.

Tuttavia – ammonisce Ilona M. Otto – bisogna essere consapevoli che qualsiasi tentativo di imporre penalizzazioni ai super ricchi è destinato a incontrare fortissime opposizioni: esistono stretti legami tra le élites finanziarie e quelle politiche, e i ricchi sono in genere sovra rappresentati nei rispettivi governi nazionali.

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