Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il libro la musica e la cultura, questa mattina, in audizione alla V Commissione del Comune di Torino, quella della cultura, ha illustrato il panorama nel quale sta per prendere il via il Salone internazionale del libro di Torino.
Picchioni, in compagnia del segretario generale Valentino Magri e del responsabile della comunicazione Nicola Gallino, ha dichiarato: «Il Salone del libro è in controtendenza. In Italia si legge sempre meno, qui aumentano prenotazioni di spazi e numero degli editori». Il presidente ha definito questo trend come una «ragione di ottimismo» ma non ha risparmiato polemiche: «Milano tenta subdolamente da anni di togliere a Torino il primato di capitale del libro inoltre spariscono dai bilanci del Salone i contributi di Provincia e Camera di commercio e le voci di corridoio su accorpamenti di enti culturali, ad opera del Comune o della Regione Piemonte, creano incertezze sul futuro».
Una presa di posizione evidente sull’ipotesi di trasferimento del Salone a Milano ed una tirata di orecchie alle istituzioni. Picchioni ha chiesto che i responsabili politici della cultura a livello comunale e regionale operino per dissipare ogni dubbio. «Difenderemo a spada tratta il patrimonio di professionalità, esperienze e competenze che ha consentito in questi anni al Salone di diventare ciò che è oggi. Il Salone non può essere ucciso in nome di tagli o razionalizzazioni, la cui efficacia è tutta da dimostrare», ha concluso Picchioni.