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giovedì, 24 Ottobre 2024

Passa il “liberal grillo”. Il 78.5% dice si all’adesione a Alde

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di Moreno D’Angelo

Il 78,5 dei votanti ha espresso a favore della decisione di Beppe Grillo, comunicata sul blog, di abbandonare nell’Europarlamento il raggruppamento euroscettico Efdd per aderire ai liberali di Alde (Alliance of Liberals and Democrats of Europe). Una scelta che ha creato malumore e sconcerto nella base che non ha risparmiato critiche e ironie sul web.

Hanno partecipato alla votazione 40.654 iscritti. 31.914 hanno sono stati i favorevoli ad Alde, 6.444 hanno votato per la permanenza in Efdd e solo 2.296 si sono espressi per aderire al gruppo misto.

La base si è quindi espressa ma il consenso non pare più monolitico come è stato fino ad ora.

La sorpresa per la mossa europea di Grillo un risultato lo ha già ottenuto sul piano della comunicazione facendo ritornare il faccione del comico ligure in primo piano su tutti i media europei mentre c’è chi parla di importante passo strategico che darà spazio e visibilità in Europa al movimento. Una svolta inattesa come quella con cui Grillo scelse di privilegiare in Europa il rapporto con gli euroscettici dell’Ukip guidati da Nigel Farage. Un raggruppamento che, ora ricorda Grillo agli iscritti proponendo il voto web, «con il successo del leave al Brexit ha raggiunto il suo obiettivo».

Un riorientamento verso la storica formazione (esiste dal 1952) più europeista e liberale che in passato liquidò i cinquestelle definendoli un gruppo populista dal programma irrealizzabile. Un passaggio che ha preso di sorpresa in particolare gli eurodeputati pentastellati finora all’oscuro di queste possibili manovre.

L’Alde, in cui ritroviamo gli spagnoli di Ciudanananos, in passato ha ospitato europarlamentari provenienti dalla Margherita (prima del passaggio nel PD) ma anche da verdi, l’Italia dei Valori e radicali, è ritenuta la formazione più aperta al dialogo con popolari e socialisti. Certo il possibile arrivo dei 17 rappresentanti pentastellati avrà un altro peso: “saremmo la terza forza e ago della bilancia” gongola Grillo.

Ma cosa si nasconde dietro questa decisione, al vaglio del voto informatico della base?

C’è chi parla di importante scelta strategica che darà maggior spazio e visibilità in Europa. Infatti con l’apporto dei grillini l’Alde (che ora conta 68 euro deputati) diverrebbe la terza formazione dell’Europarlamento. Un contributo che potrebbe assicurare ai cinquestelle la vicepresidenza oltre a determinare anche un consistente aumento delle contribuzioni economiche.

Una scelta in cui si può anche leggere uno staccarsi dall’area elettorali vicino ai leghisti e alla destra estrema per collocarsi verso contesti più “governativi” e responsabili. Insomma ci si interroga sui possibili sviluppi politici della scelta a livello nazionale.

Ma su questa svolta c’è chi ha malignato evidenziando un altro fattore: la prossima discussione sul mercato unico digitale. Un terreno sul quale la Casaleggio e associati ha certamente un notevole interesse. Certo molti si interrogano come si potranno conciliare le posizioni in merito al discusso Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (Ttip), ferocemente contrastato dai cinquestelle e punto invece chiave per i liberali europei. Per Grillo la scelta della formazione liberale dell’Alde, con la quale si è aperto un confronto (pare da tempo), è quella giusta anche in considerazione del fatto che l’adesione al gruppo Misto significherebbe “avere le mani legate e non poter lavorare”. Infatti questa scelta comporterebbe la perdita di diritto di parola durante le sessioni plenarie del Parlamento Europeo, l’esclusione da organismi come la Conferenza dei Presidenti e l’intervento sugli iter parlamentari come autori di regolamenti europei e altre significative limitazioni non pensabili per una formazione con il peso di M5s.

Il web ha deciso e avallato le scelte del leader ma le crescenti critiche e proteste che si levano e sorprendono in un contesto politico in genere fino ad ora sempre pronto a accettare le decisioni dei vertici.

“Dalle barricate alle poltrone” è stato il laconico tweet di Matteo Salvini. E su questo tenore abbondano le battute sul web ad opera anche di persone che si sono fino a ora riconosciute nel movimento fondato da Beppe Grillo.

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