di Moreno D’Angelo
Per i giovani migranti, come per i giovani di tutto il mondo, l’importanza del web e dei social nelle loro scelte e nel loro quotidiano risulta fondamentale. Un binomio inscindibile anche di fronte a scelte così radicali e rischose. Un’indagine di Save the Children sull’uso delle tecnologie digitali da parte dei minori migranti non accompagnati (oltre 12mila sono giunti in Italia nel 2015, circa l’8% del totale degli arrivi) ha fatto il punto su questa fascia certamente più vulnerabile.
La quota di giovanissimi che decide di rischiare tutto per venire a vivere in Europa risulta in continua ascesa e nel solo gennaio 2016 si contano ben 654 arrivi di giovanissimi, circa il 12% del totale. La ricerca, la prima su queste tematiche, ha coinvolto 165 minori tra i 15 e i 17 anni, ascoltati in diversi centri di accoglienza italiani da Lampedusa a Torino. L’iniziativa è di supporto al Safer Internet Day, giornata che promuove un utilizzo positivo e consapevole delle tecnologie digitali che si celebra il 9 gennaio. Le domande hanno riguardato nel dettaglio il modo e il peso che su questi giovani hanno avuto web e i social dall’idea di partire a tutte le fasi successive, sino al loro presente nelle strutture di accoglienza.