Attimi di follia nel carcere Lorusso-Cotugno nel quartiere delle Vallette di Torino. Un agente di custodia ha ucciso a colpi di pistola un ispettore e poi si è sparato.
La corsa disperata in ospedale ma per l’omicida Giuseppe Capitano, 47 anni, non c’è stato nulla da fare: si è spento un’ora dopo all’ospedale Maria Vittoria, mentre la vittima, Giampaolo Melis, di 52, è morto sul colpo.
«E’ notizia di pochi minuti fa – riferisce Donato Capece, segretario generale del sindacato Sappe – una notizia agghiacciante. Non si conoscono ancora le ragioni del gesto».
«E’ una tragedia – aggiunge Capece – che colpisce tutta la polizia penitenziaria di Torino che, tra l’altro, è quotidianamente provata da difficili, pericolose e stressanti condizioni di lavoro».
Il fatto è accaduto poco dopo le 8.15 di questa mattina davanti allo spaccio interno della casa circondariale. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i due agenti si sarebbero incontrati prima di iniziare il turno. Poi Capitano avrebbe estratto la pistola di ordinanza esplodendo due colpi contro l’ispettore che è stato colpito all’addome e alla testa. Subito dopo l’agente si è sparato alla gola e al cranio. Capitano era capo sentinella, ovvero responsabile della sicurezza delle mura esterne del carcere e per questo motivo teneva il colpo in canna nella pistola.
Il tutto è avvenuto sotto gli occhi increduli di alcuni colleghi che però non sono riusciti a intervenire e alcuni detenuti.
In merito alle cause del folle gesto ci sarebbe un litigio in merito alle licenze di Natale. «Sono morte per un equivoco di natura personale», dicono dalla Procura, che ha aperto un’inchiesta. Si parla di «futili motivi».
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