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sabato, 27 Luglio 2024

Olimpiadi 2026, Appendino ha inviato la lettera al Coni. Ma rischia di essere troppo tardi

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Redazione
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Come aveva anticipato ieri sera durante la riunione di (rappacificazione) della maggioranza, oggi Chiara Appendino ha inviato al Coni la lettera di manifestazione d’interesse per le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali del 2026.
Superato l’impasse che si era creato tra sindaca e i cinque consiglieri “No Olympics” (Damiano Carretto, Daniela Albano, Marina Pollicino, Viviana Ferrero e Maura Paoli) ora si cerca di recuperare terreno e convincere il Coni che Torino è adatta ad ospitare i Giochi.
Si è perso molto tempo, nonostante esistesse un dossier Olimpiadi da mesi. Ma per accontentare i duri e puri del M5S si è negato, poi tentennato e infine aspettato la tregua.
Ma chi più, chi meno è stato convinto dai vertici del Movimento Cinque Stelle che i cinque cerchi non sono più da demonizzare, ma anzi possono diventare un’occasione per dimostrare di essere maturi.
Ora Appendino ha l’appoggio dei suoi consiglieri, come spiegano in una nota: «Nel rispetto delle valutazioni personali dei singoli consiglieri, il gruppo consiliare del M5S Torino appoggia la decisione della sindaca Appendino con l’obiettivo di procedere compatti sullo studio critico e condiviso di quanto avverrà già da domani».
«Il Movimento 5 stelle lavorerà con serietà nei prossimi mesi per capire se esistano i presupposti di sostenibilità economica, ambientale e sociale per procedere ad una eventuale candidatura», concludono i grillini. Quello che bisognerà ora capire è se effettivamente non sia troppo tardi e se tutta la baruffa abbia allontanato definitivamente la città dalla candidatura.
Intanto il capogruppo della Lega in Sala Rossa, Fabrizio Ricca, che ha presentato una mozione sulle Olimpiadi avverte la sindaca: «Non modifichi ora nessun documento per pagare marchette elettorali a frange antagoniste».
«Non può che far piacere che Appendino si sia finalmente decisa a inviare l’ormai famosa lettera al Coni – spiega Ricca – La situazione che si era creata nei giorni scorsi con un sindaco ostaggio dei capricci di cinque consiglieri ha rischiato di danneggiare Torino e i torinesi».
«Vedremo lunedì in aula se i ribelli metteranno dei paletti che depotenzieranno la candidatura solo per pagare marchette elettorali alle frange antagoniste che li hanno sempre sostenuti o se porteranno avanti la candidatura così come deciso già, anche da loro, nel Consiglio Metropolitano», aggiunge l’esponente della Lega.
 

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