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venerdì, 6 Dicembre 2024

Appendino e dissidenti: l'amore non è bello se non è litigarello

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Si amano ancora. Anche se hanno litigato di separarsi non ne hanno alcuna intenzione. Mannaggia alle Olimpiadi che li ha fatti discutere, insultare, parlare male nelle chat e non!
E poi? E poi si torna tutti “trottolini amorosi dudu dadada”. Il tempo per capirsi, riscoprirsi non manca. Ad esempio c’è tempo fino a lunedì per presentare una mozione o degli emendamenti a corredo di quella della Lega, fotocopia di quella già approvata in Città Metropolitana. Qualcosa che ricordi il cosiddetto decalogo del buon organizzatore di Olimpiadi “low cost”.
Già, perché anche se si amano qualcosa sul piatto è stato messo.  Cosa per il momento non è dato a sapersi, perché, almeno ufficialmente, i consiglieri Cinque Stelle mantengono le bocche cucite, dopo tre ore di riunione di maggioranza. Una sorta di terapia di coppia, ma senza analista (e senza rilasciare dichiarazioni a cronisti cattivoni che mettono zizzania in famiglia).
Tutti presenti per tentare di ricucire lo strappo di lunedì scorso, quando quattro consiglieri, Damiano Carretto, Daniela Albano, Viviana Ferrero e Marina Pollicino hanno disertato l’aula facendo così mancare il numero legale per la prima volta all’Appendino.
Assenti piuttosto che discutere della mozione del centrosinistra e della, allora ancora presunta, candidatura di Torino per le Olimpiadi Invernali 2026. Dopo il faccia a faccia tra la sindaca e i quattro dissidenti (più Maura Paoli, anche lei contraria ai Giochi, ma presente in Sala Rossa quel giorno), stasera c’è sta la riunione decisiva.
Due soli i grillini che hanno marcato visita. Una di queste è Viviana Ferrero. “Pippi Calzelunghe”, come ama farsi chiamare dai suoi ultras, forse è ancora vittima di una gastrite che l’ha colpita anche quel giorno ormai famoso.
Il clima è stato sereno, dice il meteo su Palazzo di Città.  Tutti carini e coccolosi. I componenti della maggiorana si sono presentati all’appuntamento con già una linea di condotta da seguire: mettere da parte litigi e rancore per lasciar posto alla pacificazione. Di Maio vult.
Dicevamo che qualcosa è stato messo sul piatto e che si concretizzerà lunedì. Carretto & Co. hanno avuto le rassicurazioni che servivano per uscire dalla crisi che poteva portare alla cacciata dei dissidenti e alla caduta dell’amministrazione pentastellata. In cambio nessuna sorpresa in futuro, soprattutto quando ci sarà da votare il Bilancio.
Ma poi perché separarsi: ci avrebbe perso Chiara Appendino, ci avrebbero perso i quattro/cinque che alla sindaca devono molto. In particolare chi con una manciata di voti dei torinesi (l’equivalente di una riunione di condominio) siede tra i banchi della storica Sala Rossa.
Probabilmente, a favore di taccuini e telecamere, ma soprattutto a quella base che fa riferimento al popolo del “No”, storceranno ancora un po’ il naso. Ma in fondo duri e puri o meno, come dice quella famosa canzone napoletana”chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…chi ha dato, ha dato, ha dato…scurdámmoce ‘o ppassato”…etc.etc.

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