Non sarebbero stati i due giovani interrogati in questura a Torino e ripresi nel video a causare quanto avvenuto in Piazza San Carlo. Non sono stati denunciati e avrebbero chiarito la loro posizione. Anzi. I loro atteggiamenti sospetti (le braccia allargate, ad esempio) non sono emulazione di un kamikaze, ma un gesto dove s’invitava le persone in fuga alla calma. I due giovani, di origini milanesi, quindi sono tornati a casa come detto senza accuse da parte degli inquirenti, che continuano a sentire testimoni. Per il momento gli investigatori non sono riusciti ad accertare se ci sia stato uno scoppio di petardo o l’urlo “bomba” a scattare quello che ha portato al ferimento di 1521 persone.
«Allo stato attuale non ci sono nè indagati nè ipotesi di reato», spiega il procuratore di Torino, Armando Spataro, in merito all’indagine e aggiunge: «Prima di tutto è necessario ricostruire la dinamica precisa dei fatti».
Intanto sono in “lieve miglioramento” le condizioni di Kelvin, il bambino di sette anni ricoverato all’ospedale Regina Margherita per le ferite riportate sabato sera. I medici del reparto di rianimazione proveranno in giornata a risvegliarlo.
Restano stabili e gravi le condizioni delle due donne ricoverate alle Molinette. Ancora ricoverata al Cto una ragazza con trauma toracico, una frattura del bacino, e due pazienti con lesioni alle mani che sono stati operati ieri. Tutti gli altri pazienti ricoverati al Cto sono stati invece dimessi. Resta in prognosi riservata il paziente ricoverato al Mauriziano. Le sue condizioni, riferiscono i sanitari, sono però in miglioramento.