Tornano in libertà Davide Forgione e Paolo Rossi, i due giovani attivisti No Tav arrestati il 30 agosto del 2013 perché fermati a bordo di un’auto contenente del materiale esplodente poco prima di un’iniziativa al cantiere di Chiomonte indetta dal movimento contro l’alta velocità.
Lo scorso marzo i due No Tav erano stati condannati in primo grado dal Tribunale di Torino a una pena di due anni e due mesi e al pagamento di 5000 euro di multa. Una sentenza che aveva ridimensionato le richieste dei pubblici ministeri Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, che avevano chiesto per entrambi sei anni di reclusione. Il giudice aveva però disposto che entrambi rimanessero agli arresti domiciliari, dove fino a oggi hanno scontato 1 anno e 3 mesi.
Questa mattina Forgione e Rossi sono tornati in aula per l’udienza di appello, difesi dall’avvocato Claudio Novaro. Il giudice, pur confermando sostanzialmente l’impianto accusatorio formulato in primo grado, ha ridotto la pena per i due No Tav a 1 anno e 7 mesi e al pagamento di 3000 euro di multa, disponendo la loro immediata rimessa in libertà grazie al beneficio di sospensione condizionale della pena.