20.4 C
Torino
sabato, 27 Luglio 2024

No Tav, Esposito: “Poco importa l'accusa. Adesso mi aspetto le scuse per i pm”

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Hanno ammesso di aver partecipato al sabotaggio del cantiere di Chiomonte, pur respingendo l‘accusa «ardita» di terrorismo, i 4 attivisti No Tav che oggi, nell’aula bunker del tribunale le Vallette di Torino, hanno lasciato la loro prima dichiarazione spontanea davanti alla Corte d’Assise. Mattia Zanotti, Claudio Alberto, Niccolò Blasi e Chiara Zenobi, la notte tra il 13 e il 14 maggio 2013 diedero fuoco ad un compressore, e le voci nelle intercettazioni telefoniche erano le loro, come hanno egli stesso riconosciuto, motivo per il quale oggi sono in carcere. Ma poco importa se la vita di questi 4 ragazzi, dipenda dall’accusa pesante di terrorismo che pende sulle loro teste.
Per il senatore del Pd Stefano Esposito, l’importante è che ora si chieda scusa ai pm: «Mi aspetto che coloro che per mesi e mesi hanno ricoperto di insulti, minacce e fango l’ex procuratore Caselli e i pm Rinaudo e Padalino chiedano almeno scusa». Per Esposito, le loro dichiarazioni sono le rivendicazioni dell’attacco al cantiere Tav come se questa fosse l’unica cosa che conta.
«Poco importa – afferma – se il reato sia il terrorismo o il tentato omicidio. Ciò che conta è che finalmente nessuno potrà dire che le violenze erano colpa delle forze dell’ordine o di chi sostiene democraticamente la realizzazione della Torino-Lione».
Insomma, se si tratti di accusa di terrorismo o di tentato omicidio, per il senatore della Repubblica è un dettaglio, evidentemente per lui, l’educazione viene prima di tutto.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano