di A.D.
All’1.27 della notte è stato approvato il primo Bilancio di Previsione targato giunta Appendino. Con 25 voti, tutti quelli della maggioranza compresa la sindaca.
In una giornata lunga, incominciata in Sala Rossa alle 10 del mattino, non sono mancate le polemiche e il dibattito è stato acceso.
Molti dubbi non sono stati chiariti dall’assessore Sergio Rolando. Alla fine l’approvazione è stata accolta da un applauso dai banchi del Movimento Cinque Stelle.
Al termine della lunga giornata in Consiglio il capogruppo dei Cinque Stelle Alberto Unia ha commentato: «Al netto delle polemiche spero che adesso in consiglio si smetta di parlare solo di noi e si ricominci a parlare dei cittadini. Le minoranze hanno tentato in tutti i modi di rimandare la votazione per evitare che si portasse avanti la procedura sui debiti fuori bilancio che le giunte precedenti hanno avvallato. Il ricorso al Tar delle minoranze sottoscritto da Morano, Tresso, Magliano, Lo Russo, Napoli, Artesio, Ricca e Rosso è stato respinto. Un ricorso volto a delegittimare la maggioranza e a sminuire la professionalità e il lavoro degli uffici comunali».
Come detto il voto sul bilancio ha visto esprimersi positivamente solo i consiglieri di maggioranza, mentre tutti i gruppi di opposizione si sono astenuti. In particolare Stefano Lo Russo, capogruppo Pd, ha parlato di un bilancio che non sta in piedi né nella sostanza né formalmente con l’iscrizione di somme e di accertamenti falsi. Tra le criticità elencate i debiti verso Infra.To, non iscritti, entrate previste ma non accertate, come i 2.2 milioni dell’area ex Westinghouse, con imposte ai massimi storici, con riduzioni di fasce Isee e tagli delle agevolazioni che colpiscono i più bisognosi. Lo Russo ha invitato la Sindaca a cambiare politica a chiedere aiuto al governo nazionale ed ha cambiare atteggiamento nei confronti delle minoranze, condizione per trovare anche collaborazione da parte del Pd.
Per Fabrizio Ricca (Lega Nord) prevedere una possibile situazione di pre-dissesto significa giocare d’azzardo con la città. «Resta il fatto – ha concluso Ricca – che intorno a questo Bilancio non c’è stato confronto e spera di poter arrivare al Bilancio di Rendiconto».
Francesco Tresso (Lista Civica per Torino), ha invece annunciato la non partecipazione al voto evidenziando la mancanza di garanzie sulle riserve e prescrizioni formulate dai Revisori dei conti ed esprimendo dubbi sulla possibilità di mantenere il pareggio di bilancio senza ulteriore indebitamento. Tresso ha inoltre ribadito le critiche sull’uso degli oneri di urbanizzazione per il finanziamento della spesa corrente e la dubbia esigibilità di parte delle entrate messe a bilancio, lamentando la mancanza di garanzie sul futuro assestamento di bilancio, i cui oneri, ha pronosticato, ricadranno sui cittadini.
Silvio Magliano capogruppo dei Moderati ha parlato di un bilancio con cui si vogliono affrontare spese con entrate non certe ed in cui non si è andati incontro alle famiglie in difficoltà. Magliano ha denunciato la mancanza di agevolazioni sulla Tari, anche per le associazioni no profit, e il taglio di contributi del 25% alle scuole parificate. Dichiarando di non partecipare al voto Magliano ha auspicato che quel che non va oggi nel bilancio trovi soluzione nel corso dell’anno per dare risposte a una città fatta di persone che non hanno solo bisogno di una casa e un lavoro ma di un senso e su questo, cioè sul senso di ciò che fa l’amministrazione bisogna interrogarsi e trovare modo di collaborare. Magliano ha concluso augurandosi che un po’ di onestà e di realismo politico possa emergere nei prossimi mesi.