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sabato, 27 Luglio 2024

Nel 2014 aria meno inquinata a Torino

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di Moreno D’Angelo
È migliorata la qualità dell’aria a Torino. I nuovi rilievi di Arpa Piemonte (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) sull’inquinamento atmosferico presentati alla commissione Ambiente del Comune relativi al 2014 vedono un trend positivo. Di sicuro i dati, che il comunicato Arpa definisce ancora non completi e non certificati, esprimono una tendenza positiva che viene collegata al calo del traffico automobilistico e a condizioni ambientali favorevoli, come ad esempio l’estate piovosa, che hanno ridotto il formarsi di cappe di smog.
In termine tecnico l’allarme è legato agli sforamenti del Pm (un indicatore che misura la presenza di particelle microscopiche di particolato nell’aria), che significa oltre i 50mg per metro cubo rilevati presso le centraline in centro di Torino Consolata e a Torino Grasso in zona nord. Punti dove il traffico auto è particolarmente intenso. Dal 2014 gli sforamenti rilevati nelle due centraline sono stati rispettivamente 75 E 77 rispetto ai 100 e 126 del 2013.
Significativo il dato della media dei valori annuali che nel 2014 si colloca a 40 mg/per metro cubo di aria rispetto ai 70 e 80 rilevati nel 2000 nelle citate centraline. È stato anche registrato un significativo calo della concentrazione di ozono, un fattore critico in particolare in estate, che è passata dal 2013 al 2014 da un livello di 128 mg per metro cubo a 95 nella stazione di Baldissero, comune della cintura verde torinese, mentre in zona Lingotto si è passati da 87 a 70.
La tendenza registrata per quanto positiva non cancella il fatto che siano ancora troppi i giorni in cui l’aria di Torino superi i livelli medi di inquinamento tollerabile in particolare in certe aree. Solo l’ulteriore sviluppo di tutti i mezzi che ridimensionano il ricorso all’auto privata possono dare una concreta risposta per riportare Torino ai livelli di inquinamento medi delle città europee.
Vittorio Bertola capogruppo in Comune del Movimento 5 Stelle ha ricordato come questi dati positivi non debbano essere un alibi per smettere di migliorare. «Questo non vuol dire che si possa smettere di lavorare per migliorare la qualità dell’aria» ha detto il consigliere pantastellato che anche sulla pagine dei social network invita tutti a tenere alta l’attenzione sul tema dell’inquinamento.

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