Si conclude con un nulla di fatto il vertice straordinario dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo, riunitosi a Bruxelles per affrontare la spinosa questione greca. Lo scontro previsto tra il ministro dell’economia greco, Yanis Varoufakis, e i colleghi europei si è infine rivelato realistico, tanto che le due parti non sono riuscite a trovare un accordo nemmeno nel redigere un comunicato congiunto. Le speranze sono ora riposte nel vertice di lunedì.
Per il momento entrambe le parti sono ferme sulle proprie posizioni. Il governo greco continua la sua battaglia contro l’austerità, la Troika e il piano di aiuti europei così come è stato pensato fino ad oggi. Tsipras e Varoufakis propongono di sostituirlo o, quantomeno, rivederlo di modo che vi sia margine di manovra per attuare il programma di governo che ha fatto vincere a Syriza le ultime elezioni.
Viceversa, molti ministri europei continuano a sostenere il programma di austerità concordato all’inizio della crisi e più volte confermato, arrivando a suggerirne una proroga. Il problema è che Tsipras, come ricordato in precedenza, è salito al potere proprio promettendo ai greci di rifiutare ulteriori prestiti che andrebbero a gravare sulla già disastrosa situazione del Paese.
Date queste premesse sono almeno due i punti sui quali lunedì si cercherà di trovare una soluzione: da una parte la gestione della scadenza dell’attuale programma di aiuti, prevista per la fine di febbraio (proroga, nuovo programma o prestito ponte?), dall’altra le condizioni da porre alla scelta precedente. Il confronto si preannuncia non meno duro di quello appena terminato.