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sabato, 27 Luglio 2024

Morto per Tso, condannati vigili e psichiatra

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Sono stai condannati a un anno e otto mesi il medico psichiatra e i tre agenti della Polizia Municipale di Torino per la morte di Andrea Soldi, il 45enne affetto da schizofrenia e morto durante un ricovero forzato il 5 agosto 2015.
Gli imputati, il medico Pier Carlo Della Porta e il vigili Manuel Vair, Stefano Del Monaco ed Enri Botturi, erano accusari di omicidio colposo: Soldi quel giorno era seduto su una panchina in un parco e non voleva sottoporsi al Tso. Venne così bloccato a terra prima di essere ammanettato e caricato sull’ambulanza. Un intervento, secondo il pubblico ministero Lisa Bergamasco, “eccesivamente rude”
I quattro imputati dovranno inoltre versare al padre di Soldi, Renato, e alla sorella Maria Cristina rispettivamente 220 mila e 75 mila euro a titolo di provvisionale.
«Meno male che c’è stata una condanna. L’arroganza di questi vigili andava pulita», ha commentato dopo la sentenza Renato Soldi.
Per la sorella di Andrea, Maria Cristina «non era una questione di mesi o di anni di carcere. Era una questione di giustizia. Giustizia per la morte di mio fratello e di tutte le sofferenze che patì quel giorno». «Speriamo che dopo questo processo cambi finalmente qualcosa nella disciplina dei trattamenti sanitari obbligatori e nel sostegno alle famiglie». Maria Cristina ha poi aggiunto che i tre agenti della Polizia Municipale condannati debbano essere sospesi dal servizio.
«Una sentenza di condanna non fa mai piacere a nessuno e non viene mai accolta con gioia. Sicuramente questo è il riconoscimento di un percorso che è iniziato nell’agosto 2015 che ha sempre avuto come unico obiettivo la giustizia per Andrea e con questa la restituzione della dignità che gli è stata tolta». Evidenzia Giovanni Maria Soldi, avvocato della famiglia Soldi.
Il difesore del medico Pier Carlo Della Porta, Anna Ronfani, è già pronta per l’appello: «Al giudice va il nostro apprezzamento per come ha condotto questo difficile dibattimento. È una sentenza che rispettiamo. Ma questa è una sentenza di primo grado e, come tale, deve essere considerata solo un passaggio. Nei gradi successivi del processo dimostreremo che il nostro assistito non ha alcuna responsabilità»
«Il dottor Della Porta – sottolinea – ha manifestato nel corso del processo la sua infinita tristezza. Soldi era un paziente che seguiva da tempo con profonda dedizione»
«Faremo ricorso in appello. E siamo certi che la valutazione degli atti processuali porterà alla soluzione dei nostri assistiti», aggiunge l’avvocato Stefano Castrale, difensore dei tre agenti della Polizia Municipale.

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