Sarà l’autopsia a fare chiarezza sulla morte del settantenne di Sant’Ambrogio di Susa deceduto ieri durante un Tso, trattamento sanitario obbligatorio.
L’episodio è avvenuto nel pomeriggio dopo che l’uomo, da tempo affetto da schizofrenia, senza un apparente motivo ha prima bucato le gomme della macchina del vicino e poi è uscito per strada gridando contro i passanti. A questo punto gli abitanti della palazzina in cui risiede l’uomo ha allertato i carabinieri che giunti sul posto, assieme alla figlia e alla sorella del settantenne.
Inutili però tutti i tentativi dei familiari di calmarlo sono intervenuti i carabinieri che hanno tentato il dialogo con l’anziano per poi ammanettarlo e bloccarlo una volta che si era leggermente tranquillizzato, in attesa dell’arrivo dei sanitari dell’Asl To3 dove già era in cura.
I medici hanno quindi somministrato all’uomo, e in accordo con la famiglia, una prima dose di tranquillante, non sufficiente però a farlo calmare. Così si è passati a una seconda iniezione. Ma a questo punto, pochi minuti dopo, il settantenne è entrato in crisi respiratoria accasciandosi per terra e morendo senza dare il tempo ai soccorsi di intervenire.
«In quelle condizioni era molto difficile non sedare il paziente, che già in passato aveva avuto manifestazioni di violenza e aveva subito trattamenti analoghi» ha subito spiegato Enrico Zalanda, responsabile dei servizi psichiatrici dell’Asl To3. Anche se sarà l’autopsia che verrà disposta nelle prossime ore ad accertare se ad uccidere l’uomo sia stata una reazione al farmaco o un malore, forse dovuto a quell’agitazione da cui nessuno è riuscito a curarlo.