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sabato, 27 Luglio 2024

Mercato Dante Di Nanni: simbolo di abbandono e crisi

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Scritto da Gabriele Druetta

«Oggi non c’è quasi più nessuno – racconta uno dei commercianti di frutta e verdura del mercato di via Di Nanni – La tassa costa carissima, arrivo a spendere tra 5000 e 6000 euro all’anno, e la licenza non riesco a venderla, perché chi vuoi che la compri?»

Stamattina, anche a causa del forte vento, il mercato nella zona pedonale di via Dante Di Nanni si è svegliato mezzo vuoto.

Ma questa non è una storia nuova. Infatti è da anni che lavora tra i banchi si lamentano dei costi troppo alti, fino a 23 euro al giorno per banchi di frutta e verdura e 13 al giorno per abbigliamento, e della qualità troppo bassa delle merci vendute, soprattutto quelle d’abbigliamento.

«Se vedi corso Racconigi o piazza Benefica – afferma uno dei commercianti – trovi vestiti di qualità alta, qua sono tutti in svendita: prendi tre e paghi uno».

La via negli ultimi anni è diventata sempre meno attrattiva e più pericolosa e sempre più sono le attività che chiudono o rischiano la chiusura.

I motivi sfortunatamente sono noti ma sono ancora poco ascoltati; l’illuminazione scarsa e la via poco controllata negli anni hanno trasformato la zona in transito e parcheggio abusivo di macchine (nonostante la zona sia pedonale e molti sono i bambini che giocano liberamente) e in teatro di eventi che hanno segnato gli abitanti della zona: dalle varie risse fino all’omicidio avvenuto due anni fa.

Da allora le promesse sono state molte, soprattutto da parte dell’amministrazione comunale, ma molte continuano a restare inapplicate o applicate inefficacemente.

Le telecamere sono state installate da mesi ma ancora inutilizzate, la polizia è più attenta ma non sempre molto presente e infine i parcheggi abusivi sono sempre più selvaggi e le multe sempre di meno.

Nella via centrale di Borgo San Paolo, storico quartiere operaio rosso della Torino di fine 900, il mercato sta chiudendo, la gente sta andando via e a volte la sensazione di abbandono è forte.

«Questo negozio era un gioiello, lavorava bene. Ora rischia di chiudere e anche questo – continua uno dei commercianti della via – magari chiuderà».

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