Ne ha per tutti Francesca Frediani, la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, che in una nota si scaglia contro quello che definisce il «partito trasversale delle grandi opere inutili». In altri termini il Partito Democratico che in occasione della manifestazione di sabato è tornato a ribadire il suo sì alla Tav, «arrivando ad invocare – continua Frediani – un referendum dopo anni di silenzio a fronte delle imposizioni subite dagli abitanti della Valsusa».
La consigliera grillina lancia una sfida al presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino: «Se veramente Chiamparino è sicuro che la valle sia Sì Tav venga a spiegarlo in un confronto pubblico, aperto a tecnici, politici e cittadini ed eviti i soliti spot elettorali organizzati nei teatrini blindati».
«Non serve essere un acuto osservatore – aggiunge – per vedere che in piazza erano presenti ben pochi sindaci e che la maggior parte erano amministratori di comuni dell’alta valle, se non di valli adiacenti o addirittura di altri territori. Sindaci che tra l’altro, a sentire le dichiarazioni rilasciate, non conoscono nemmeno bene il progetto Tav e non sanno quale sarà l’impatto sulla linea attuale, sintomo di una visione limitata della realtà legata al tracciato».
E dopo Chiamparino un altro attacco è per Antonio Ferrentino, che nel corso degli anni è passato da oppositore a sostenitore della Torino-Lione: «Ogni valsusino dotato di un minimo di memoria storica, poi, sia sul fronte dei favorevoli che su quello dei contrari, dovrebbe mettersi le mani nei capelli nel vedere a capo di questa delegazione, Ferrentino. Proprio lui, che dalle barricate dei No Tav saltò sul fronte opposto. E poco dopo ricomparve in Consiglio Regionale nella maggioranza Sì Tav di Chiamparino. Blindato nel listino, ovviamente. Forse per timore di sottoporsi alla prova del voto in un territorio che da tempo dimostra di favorire le forze politiche contrarie al TAV?» conclude Frediani.