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domenica, 8 Settembre 2024

Mentre la Procura indaga sul Museo del Cinema l’assessore Parigi annuncia: “Il 29 giugno la nomina del nuovo presidente”. Frediani (M5S): “Aspetti poco cristallini”

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La procura indaga sul Museo del Cinema. Il pubblico ministero Enrica Gabetta ha acquisito i bilanci 2015 e 2016, i documenti sulle consulenze in atto e copia dei verbali del bando per il direttore. «Credo che la procura – ha spiegato l’assessora alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi – voglia chiarire quello accaduto visto che il bilancio di avanzamento a ottobre portava i conti in pareggio mentre in quello di fine anno c’erano 900 mila euro di costi in più a fronte di 600 mila euro in più di ricavi, con uno scarto di 300 mila euro poi ridotti a 180 mila. Non c’è una voce che da sola ha fatto saltare i conti, ma tutte hanno contribuito».
«Al di là delle valutazioni della procura – ha aggiunto – quello che abbiamo sempre sostenuto è la necessità che ci sia un nuovo direttore amministrativo perché è evidente che manca un controllo di gestione». Parigi ha poi annunciato che il 29 giugno è in programma l’assemblea dei soci del Museo Nazionale del Cinema per la nomina del nuovo presidente «che avrà il compito primario di strutturare alla perfezione un sistema di controllo di gestione del museo».
«Conti gonfiati e incertezza sul futuro delle nomine. Il Museo del Cinema è nel mirino della Procura», replica Francesca Frediani, consigliere regionale Cinque Stelle, che ha chiesto un approfondimento in Commissione dopo le comunicazioni dell’assessora. Frediani parla di “aspetti poco cristallini”. «Un anno fa – dice – avevamo denunciato alcuni fatti attraverso un’interrogazione in Consiglio, trovando risposte insoddisfacenti da parte della Giunta. Non è ancora chiaro quale esito abbia avuto l’attività del segretario regionale Michele Petrelli, messo a disposizione appositamente per collaborare con il Conservatore Capo alla ricognizione degli assetti dell’Ente Museo fino all’emanazione di un nuovo bando. Quali sono gli esiti del suo lavoro? L’assessore Parigi era a conoscenza della situazione dei conti del Museo e delle criticità emerse? Leggendo alcune sue dichiarazioni riportate dalla stampa, pare che dal 2014 avesse segnalato problemi nel controllo di gestione. Possibile che non avesse strumenti incisivi per intervenire?».

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