Maurizio Marrone mantiene la poltrona a Palazzo Lascaris. Almeno per ora. Consigliere regionale dalle scorse elezioni, già capogruppo in Sala Rossa (carica che ha mantenuto), l’esponente di Fratelli d’Italia è stato dichiarato decaduto dal Tribunale di Torino perché non si sarebbe dimesso in tempo dal consiglio d’amministrazione dell’Ires, l’Istituto per la Ricerca della Regione. La sentenza, però, è stata subito impugnata dallo stesso Marrone. Con la diretta conseguenza che, fino al pronunciamento in secondo grado, l’ordinanza è sospesa. La Giunta delle elezioni, organo a cui spettano le decisioni sui casi di presenta irregolarità, ha votato e deliberato di aspettare, con quattordici voti per la sospensione e sei per la decadenza (quattro dei quali del Movimento 5 Stelle, due del Partito Democratico). Così il consigliere di Fratelli d’Italia rimane ben saldo sulle comode sedie di Palazzo Lascaris.
Una decisione che su cui Davide Gariglio, capogruppo democratico in Regione e segretario piemontese del partito, si esprime senza riserve. «Il Pd e’ per la sospensione del giudizio – dice – Sospendere il giudizio mi pare la posizione più ragionevole. La linea della decadenza ora ha poco senso, considerato che qualsiasi decisione dei magistrati sarà prevalente rispetto a quella della Giunta». Al momento, quindi, Marrone mantiene due poltrone (e due stipendi).