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mercoledì, 9 Ottobre 2024

Il Salone del Libro lascia il Lingotto. Ferrero: "Trattativa complessa"

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

È stata discussa oggi durante la presentazione dei “Portici di Carta” la futura sede del salone Internazionale del Libro. Questa mattina, nel Salone degli svizzeri di Palazzo Chiablese a Torino, è stata presentata la fiera della libreria più lunga del mondo che tornerà nella città sabauda per la sua ottava edizione il 4 e 5 ottobre. Due i chilometri di libri sotto i portici del centro, più di 170 le bancarelle e decine di migliaia i volumi da sfogliare per una scelta vastissima. L’incontro però, ha offerto l’occasione per parlare anche del Salone del Libro, che a quanto pare per l’edizione 2015 cambierà sede.
Presenti alla presentazione della manifestazione organizzata dalla Città di Torino e dal Salone Internazionale del Libro, gli assessori alla Cultura di Torino e del Piemonte Maurizio Braccialarghe e Antonella Parigi. Tra gli altri, Rolando Picchioni, Presidente Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Stefano Gallo assessore allo Sport della Città di Torino e
Rocco Pinto, coordinatore delle librerie di Portici di Carta che ha parlato anche della prossima edizione del Salone Internazionale del Libro e sulla possibilità di spostare la kermesse altrove: «Stiamo lavorando per trovare un giusto equilibrio tra le nostre esigenze e quelle altrui. Stiamo valutando cosa fare – spiega Picchioni riferendosi alla proposta di Gl Events che gestisce gli spazi espositivi di Lingotto Fiere – abbiamo letto la proposta e dobbiamo fare dei ragionamenti molto ponderati».
La nuova sede per l’edizione 2015 non si conoscerà prima della fine di ottobre e tra le più probabili c’è il PalaAlpitour. Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone del Libro spiega: «È una trattativa complessa e noi, a fronte di una riduzione dei contributi istituzionali, abbiamo il dovere di recuperare risorse non solo per sopravvivere, ma anche per crescere e per rispondere alle attese degli editori».«L’urgenza – continua Ferrero – è arrivare ad un punto di equilibrio» per trovare una soluzione adatta sia il Salone sia Gl Events.

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