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sabato, 27 Luglio 2024

M5s Torino, Versaci: “Basta massacrarci tra di noi. Aiuta solo i nostri detrattori”

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Redazione
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Dopo le polemiche sull’ultimo voto dei Cinque Stelle all’intento della piattaforma Rousseau, dove anche i consiglieri comunali torinesi pentastellati hanno detto la loro con toni molto accesi, Fabio Versaci, già presidente del Consiglio comunale e consigliere in Sala Rossa, torna sull’argomento.

E lo fa ricordando le regole dei Cinque Stelle, il loro statuto, ma soprattuto invitato tutti alla calma e ad evitare il massacro interno, che porterebbe solo benefici ai detrattori dei grilini.

Anche perché ieri sui sociali sono volate parole grosse. Basta pensare a Francesco Sicari, attuale presidente in Consiglio comunale a Torino, grazie al voto del Movimento, il quale si è scatenato contro i vertici M5s, quindi Luigi Di Maio, al punto di dire «Mi vergogno di voi. Iniziate a farmi vergognare del farne parte».

 «Ogni volta che il capo politico indice una votazione sulla piattaforma Rousseau, che ricordo è previsto dal nostro Statuto all’articolo 4 lett. b (adottato a maggioranza degli iscritti), inizia il linciaggio – spiega Versaci – Fossi stato il capo politico non avrei mai indetto questa votazione, ma non lo sono e, come tutti, dico la mia e voto come ritengo giusto. Ma l’attuale capo politico e il garante, cioè Beppe Grillo, hanno deciso così e, voglio ripeterlo, così come previsto dal nostro statuto».

Continua Versaci: «Il Movimento è troppo immaturo politicamente, questo probabilmente perché molti degli attivisti ed eletti hanno visto il Movimento crescere di percentuale ad ogni elezione, si sono abituati a “vincere” assaporandone il gusto. Anche se ricordo bene il caso delle europee del 2014, dove furono in molti a chiedere la testa di Beppe Grillo perché non avevamo fatto meglio del 2013, esattamente come è accaduto nelle europee del 2019. È la storia che si ripete.  Mi ricordo anche che Grillo spesso prendeva decisioni da solo, senza nessuna consultazione, e lo si accusava di poca democrazia, ora invece votiamo ma non va bene lo stesso».

«Io non voglio dire in alcun modo che bisogna essere sempre d’accordo con il capo politico, anche perché mi è capitato più volte di non essere in sintonia con certe scelte, ma ho imparato a rispettare le decisioni che vengono assunte a maggioranza degli iscritti, così come previsto dalle nostre regole – aggiunge Versaci – La stessa cosa dovrebbero farla tutti quelli che fanno parte del movimento».

«Se non vi sta bene provate a cambiare le regole e a migliorare la nostra organizzazione, ma senza inutili piagnistei e senza superficiali attacchi, che hanno il respiro corto della vanagloria. Rimbocchiamoci le maniche, perché se prevale ogni volta l’insofferenza distruggiamo un pezzetto alla volta. Tutto questo serve solo ai nostri detrattori», conclude l’esponente dei pentastellati torinesi.

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