Nessuna indagine per sabotaggio alle Luci d’artista da parte della Digos della Questura di Torino. I guasti che hanno portato il “Vento solare”, il grande sole dell’artista Luigi Nervo ospitato dalla facciata di Porta Nuova e rimasto spento per un giorno e per una notte, non sarebbero frutto di un’azione di sabotaggio politico, come qualcuno ha fatto intendere in queste ore. O almeno, per il momento in via Grattoni non si indaga in questa direzione.
A parlare di presunta manomissione erano stati i tecnici dell’Iren dopo che avevano verificato il pannello della luminaria, sostenendo che alcuni pezzi erano stati danneggiati, non capendo però se la cosa era stata fatta ad hoc o per un errore umano. La teoria del complotto si è fatta anche largo soprattutto perché quindici giorni fa un incendio aveva distrutto l’opera “Doppio sogno”.
Però anche in questo caso non si può parlare di sabotaggio bensì, come è stato provato, di incidente causato dalle forti piogge. E la tesi dei sabotatori è sempre meno credibile.
Strano che il quotidiano che ha scritto manomissione e “sabotaggio” (termine politico sopratutto ora che quattro persone rischiano un totale di 40 anni di carcere per un sabotaggio di un compressore) non abbia già trovato come capro espiatorio i No Tav, anche questa volta.