“Draft riservata”, ovvero “Bozza riservata”, così c’è scritto in filigrana sulle 155 pagine del pre-dossier. Lo studio di fattibilità presentato il 25 giugno alle ore 9.
Ma a quanto pare quello che circola da alcun ore sui giornali e che è stato inviato anche ai consiglieri dell’opposizione è una bozza già superata, visto che è in continuo aggiornamento, dopo anche la pubblicazione del manifesto e dei dodici punti che il Movimento Cinque Stelle, con l’approvazione anche del vicepremier Luigi Di Maio, hanno messo come paletti in cambio del “si” alla candidatura.
- Studio dell’esperienza Torino 2006 e analisi costi/benefici prima del dossier;
- Evento come parte di una strategia a lungo termine per avere ricadute cittadine positive su: occupazione, trasporti, recupero edifici e suolo, emissioni zero e attrazione investimenti per innovazione 4.0;
- Torino CashLess 2026: transazioni basate su blockchain, tracciabili per contrastare eventuali fenomeni legati alla corruzione o a possibili infiltrazioni mafiose;
- Definizione di un tetto massimo di spesa pubblica, garanzie di copertura da sforamenti e di controllo della spesa, nessun debito per gli enti locali;
- Protocollo di intesa con ANAC per la verifica degli appalti;
- Zero consumo di suolo e sensibilizzazione sui cambiamenti climatici;
- PLASTIC FREE (solo plastiche compostabili) nelle venues, villaggi olimpici e altre strutture e zone collegate agli eventi con fornitura di acqua solo da rete pubblica mediante fontane o distributori appositi;
- Cambio del paradigma sulla mobilità, basata prioritariamente su mobilità elettrica sostenibile;
- Garanzia dell’utilizzo costante degli impianti sportivi e diffusione pratica sportiva prima e dopo l’evento, con attenzione per le fasce deboli e svantaggiate, soggetti con disabilità e la terza età;
- Piano di recupero per edilizia residenziale pubblica di una rilevante quota dei villaggi olimpici nella Città di Torino; energeticamente autosufficienti.
- Pagamento puntuale e certo dei fornitori;
- Regolamentazione delle mansioni e riconoscimento delle e dei volontari, escludendo forme di impiego vicine al lavoro a costo zero”.
Ecco in versione pdf lo studio di fattibilità. CLICCA QUI PER LEGGERE E SCARICARE