La sua foto ha fatto il giro dei quotidiani ed è stata postata numerose volte sui social network. Ma se il gesto di quell’uomo in carrozzella che va verso la polizia che sta caricando i manifestanti del 12 aprile per molti può sembrare speciale per lui non è nulla di nuovo né di diverso.
Infatti, Lello Valitutti della militanza politica ha colorato tutta la sua vita. Dagli anni 60 ad oggi. Dal corteo dei movimenti di Roma alla battaglia contro la Tav in Valsusa a quel ormai lontano 15 dicembre 1969 in cui morì l’anarchico Giuseppe Pinelli.
Già, perchè Valitutti è l’unico testimone ancora in vita di quanto accadde quella notte in Questura a Milano. E la sua verità l’ha sempre raccontata ai processi come durante i campeggi e i presidi con chi lotta al suo fianco: ribadendo sempre di aver visto il commissario Luigi Calabresi uscire dalla stanza dopo, e non prima, che Pinelli era precipitato dalla finestra.
Gli anni sono passati da quella e da tempo Valitutti è costretto su una sedia a rotelle. Ma nonostante questo non ha rinunciato a portare avanti le sue battaglie. E così la foto del 12 aprile romano è solo una delle tante che lo ritraggono in azione: da Firenze dove con una bomboletta spray ha imbrattato una camionetta della Guardia di Finanza fino ad altre manifestazioni in cui lo si è visto avanzare in contro alla polizia alzando il pugno chiuso.
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