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sabato, 27 Luglio 2024

Legge elettorale, per salvare la Lega l'Italicum è messo in discussione. Renzi sotto attacco

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Primi guai in Commissioni Affari Costituzionali della Camera per quanto riguarda la nuova legge elettorale. Oggi pomeriggio si doveva iniziare con l’esame del testo Renzi-Berlusconi. Invece, non è stato presentato nulla.
A quanto pare infatti a far slittare tutto è il tentativo di salvare la Lega Nord che con lo sbarramento previsto nell’Italicum al 5% per i partiti coalizzati ora rischierebbe di restare fuori dal Parlamento.
Va ricordato che il Carroccio alle ultime elezioni ha portato a casa il 3,9%.
Dunque primo ostacolo per la tanto annunciata legge partorita dalla ormai discussa coppia Renzi-Cavaliere. E la bufera sembra non placarsi perché mentre Francesco Poolo Sisto di Forza Italia cerca di mettere a punto una norma salva-Lega, Salvini segretario della Lega spiega che il suo partito non ha bisogno di aiutini: «Avviso i disinformatori di professione che la Lega non ha bisogno di legge elettorali fatte su misura – spiega Salvini – Il consenso lo chiediamo ai cittadini alla luce del sole, non con accordi e accordini».
Poi una stoccata al Pd: «La Lega si occupa dei problemi di lavoro, lasciamo volentieri al Pd i litigi sulla legge elettorale e le chiacchiere sulla “sciura” Kyenge», conclude Salvini.
Di diverso avviso invece Umberto Bossi. Il presidente federale infatti che «bisogna fare sbarramento su base territoriale altrimenti siamo pronti per la lotta di liberazione».
E minaccia: «Se in via parlamentare viene bloccata non è che la Lega finisce ma utilizza altri strumenti», tuona Bossa.
Ma i problemi maggiori per Matteo Renzi arrivano dall’interno. Dopo le dimissioni di Gianni Cuperlo, Massimo D’Alema avverte che l’Italicum potrà essere corretto in Parlamento: «Le riforme istyituzionali sono necessarie per il nostro paese – spiega – ma bisogna farle bene».
«Il Parlamento, approfondirà, discuterà e correggerà il testo – continua – seconod le regole democratiche normali».
Una precisazione non da poco visto che il sindaco di Firenze aveva, dopo l’incontro con il cavaliere, chiuso la porta ad ogni tipo di modifica al testo. Anche gli alleati per paura di perdere il postop in Parlamento si mettono contro il rottamatore. È il caso di Nichi Vendla che dice no alla proposta del giovane neo segretario annunciando che come Sinistra Ecologia e Libertà nel caso arrivasse l’Italicum in Parlamento così com’è voterà contro.
Ma è lo stesso Forza Italia, più stretto alleato di Renzi in questo momento, che come visto, per salvare la Lega è il primo a decidere che qualcosa va modificato.
Insomma, il fenomeno politico dell’anno, colui che doveva essere il katerpillar che spazzava via all’aria tutto quanto per ricostruire sulle macerie la terza Repubblica, dopo l’autogol dell’incontro con Berlusconi, alla prima vera e propria prova si va a schiantare contro la realtà: in fondo a tutti piace questo status quo.
E così c’è il rischio di un primo tragico flop renziano.

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