Misure nazionali e univoche per tutte il territorio e in aggiunta provvedimenti più restrittivi per zone e regioni particolarmente colpite. E’ questo la principale richiesta che le Regioni continuano ad avanzare al governo e contenuta nelle osservazioni sul nuovo Dpcm che la Conferenza delle Regioni ha unanimente trasmesso a Conte.
“Si rende indispensabile instaurare un contraddittorio per l’esame dei dati con i dipartimenti di prevenzione dei servizi sanitari regionali prima della adozione degli elenchi delle regioni di cui alla prevista ordinanza del Ministro della Salute. Non appaiono, infatti, chiare le procedure individuate e le modalità con le quali sono definite le aree e i territori a più alto livello di rischio e le modalità e le tempistiche con le quali viene declassificato il livello di rischio” scrivono i governatori.
Altro punto al centro del dibattito le misure economiche urgenti: “È indispensabile che, contestualmente all’emanazione del d.p.c.m., vengano definite, attraverso un provvedimento di legge, l’ammontare delle risorse, unitamente a modalità e tempi di erogazione delle stesse, con le quali si procede al ristoro delle attività economiche che hanno subito limitazioni, sospensioni e/o chiusure. Con il medesimo provvedimento è necessario introdurre meccanismi di sospensione dei tributi relativi agli anni fiscali 2020 e 2021 per le stesse attività economiche”.
I governatori temono non solo il crollo economico, ma anche conseguenti problemi sociali per questo vogliono assicurata la “contemporaneità delle misure di contenimento dell’epidemia con quelle di sostegno alle categorie economiche e sociali colpite”.
“È, inoltre, necessario prevedere misure normative e adeguate risorse finanziarie per riconoscere ed estendere i congedi parentali per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e le misure economiche di conciliazione per i lavoratori autonomi”, proseguono i governatori.