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domenica, 8 Settembre 2024

La storia di Ahmed: da solo con tre bambine, rischia di perdere la casa

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Hamed lavora come facchino al Caat (Centro Agroalimentare di Torino) e da sette anni vive in un appartamento in affitto di Lungo Dora Siena con le tre figlie di nove, sei e tre anni. La sua è una vita non facile, con un magro stipendio e tante spese mediche da sostenere per supportare la bambina più grande, invalida. Nel 2012 fu tra i promotori della lotta al Caat contro le condizioni di lavoro inumano imposte dalle cooperative del centro di smistamento, con turni lunghissimi e una paga molto bassa. Lo stesso anno, per la prima volta, non è riuscito a pagare i 1700 della rata del riscaldamento richiesti dalla proprietaria, mentre i soldi dell’affitto hanno continuato ad essere regolarmente versati. Così la titolare dell’appartamento ha deciso di sfrattare lui e le piccole.
Ora Hamed si trova in una situazione disperata: ha provato a rivolgersi alle istituzioni, interpellando l’emergenza abitativa, ma la sua domanda è stata rifiutata. In teoria avrebbe diritto ad una casa popolare, ma dal Comune gli è stato risposto che fino a gennaio non se ne parla. Il 6 novembre l’ufficiale giudiziario busserà a casa di Hamed, che ha deciso di resistere ad uno sfratto sentito come profondamente ingiusto.

@elisabellardi

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