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sabato, 27 Luglio 2024

“La senti questa voce”: Presentazione delle proposte di Torinocittàperledonne

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

È un silenzio assordante, che ha dato vita a Torinocittaperledonne. Era ottobre del 2020, a pochi mesi dalle elezioni comunali, e il tema della parità di genere non veniva preso in considerazione nel dibattito politico cittadino. È stata un’urgenza, un dovere, una necessità da portare avanti con impegno e determinazione. Un impegno basato sull’ascolto e sulla partecipazione, che ha avuto un riscontro forte e immediato tra le donne e gli uomini torinesi: 400 persone, impegnate in 2 mesi di lavoro, su 8 parole per 8 tavoli. Un documento finale fatto di proposte concrete, tangibili e con effetti positivi per la città intera.

Perché una visione del futuro può nascere solo dalla consapevolezza di quali siano i problemi più urgenti che la prossima amministrazione sarà chiamata a risolvere E il primo obiettivo è rendere Torino più felice.

A partire dal lavoro Torino può ambire a creare le condizioni affinché le donne possano essere libere di scegliere e indipendenti. E non può esserci indipendenza senza autonomia economica, ovvero senza lavoro. Per affrontare le sfide che stiamo vivendo, la Città dovrà promuovere e valorizzare nuovi modelli organizzativi, la pianificazione di un piano strutturale di aperture e potenziamento di iniziative di sostegno al welfare famigliare, la destinazione di fondi per un sistema informativo che renda semplice l’accesso a informazioni e servizi, la definizione di percorsi formativi di crescita delle competenze e di riqualificazione per permettere alle donne di accedere/rientrare nel mondo del lavoro, anche e soprattutto nei casi di fragilità.

Una città più felice è una città dove si vive meglio. Abitare la città per le donne riguarda l’adeguatezza della città fisica – edifici, spazi, luoghi – ai bisogni e ai desideri delle donne, e di tutti. La soluzione è una città dei 15 minuti: quartieri multifunzionali e animati, in cui si trovino tutti i servizi necessari alla quotidianità, spazi pubblici e ricchi di verde. Una città più felice è una città dove si promuove benessere e non ci si sente sole in particolare se si è fragili, anziane/i, malate/i o disabili. Per questo la proposta di Torino Città per le donne richiama la necessità di spazi diffusi e condivisi, luoghi pensati dalle donne per le donne per favorire attività culturali, di educazione e formazione sulla sessulità, di lotta alla povertà educativa, sportive (valorizzando la rete delle biblioteche civiche, gli spazi culturali e nelle scuole diffusi e il patrimonio cittadino di parchi, giardini).

Torino può essere una città più vicina ai bisogni delle sue cittadine e dei suoi cittadini grazie a una amministrazione efficiente, che si doti di procedure digitalizzate pensate per la cittadinanza e capace di abitare il territorio, per far crescere il senso di partecipazione nello spazio pubblico, con la creazione di vere e proprie agenzie di quartiere

Una città più felice ha fra le sue priorità i bambini e ragazzi e la loro educazione. Un altro genere di educazione mirato a sradicare condizionamenti e stereotipi. Torino Città per le donne propone azioni orientate al potenziamento del sistema educativo 0-6, all’orientamente e lotta alla dispersione scolastica, alla promozione delle discipline STEM, che vedono la presenza femminile cronicamente sottodimensionata, a interventi di educazione finanziaria, alla formazione continua per il personale amministrativo con l’impegno sul linguaggio inclusivo nelle istituzioni, alla lotta a bullismo, mobbing e violenza di genere.

Educare significa anche educare alla leadership per aumentare in prospettiva la percentuale di donne nella classe dirigente. La nostra città vanta una percentuale del 15% di Sindache dal dopoguerra, e vede una analoga sotto-rappresentazione del genere femminile in tutte le posizioni dirigenziali e decisionali, pubbliche e private. È necessario ottenere una rapida crescita della componente femminile nelle posizioni decisionali e quindi è fondamentale disporre di un report aggiornato di Bilancio di genere e sviluppare percorsi di educazione alla leadership capaci di stimolare le nuove generazioni di donne a diventare protagoniste e decidere, senza snaturarsi. Inoltre un impegno concreto su fronti quali toponomastica, linguaggio e doppio cognomeDiamo a Cleopatra quel che è di Cleopatra.

Uno degli obiettivi primari della Torino del futuro dovrebbe essere quello di togliere il peso del welfare dalle spalle delle donneÈ fondamentale un salto culturale del sistema per fare sì che Torino possa davvero sviluppare un modello di cura del presente e del futuro, generando sostenibilità, competenze, opportunità di nuovo lavoro, liberando energie, quelle tante energie che ora si trovano nelle mani e nel cuore delle donne. Torinocittàperledonne ha elaborato il tema CURARE come un pilastro portante della vita della città, che guarda al futuro e diviene attrattiva perché si prende cura della qualità della vita dei cittadini negli aspetti fondamentali: salute, assistenza, accessibilità, sostegno, prossimità.

Torino infine deve essere una città in cui si vive “Con”: le persone che la abitano hanno identità multiple, rispetto al genere, all’orientamento sessuale, all’età, alle diverse abilità, alle scelte di vita, all’origine geografica, alla lingua, alla cultura e alla religione e le diversità sono vissute come importante risorsa e opportunità di arricchimento per la società. Una città aperta, inclusiva, accogliente attraverso l’attenzione alla diversità culturale, sociale, di genere e religiosa negli spazi pubblici e nei servizi che dipendono dal Comune o in cui il Comune può incidere (ad esempio cimiteri, bagni pubblici, mense scolastiche e ospedali). Attraverso la costituzione di una Casa delle religioni sul modello di Berna, di spazi strutturati in cui le donne possano incontrarsi, dialogare, conoscersi, scambiare esperienze, aiutarsi, in cui le fragilità possano emergere ed essere sostenute, in cui le donne possano mettere a disposizione e sviluppare competenze e attitudini. 

Oltre alle proposte dei tavoli due sono le priorità di Torino Città per le Donne:

IL BENESSERE DELLE DONNE DIVENTI BENE COMUNE ovvero che una Torino città pensata per donne, diventasse un bene comune attraverso un percorso di co-progettazione, sottoscrivendo con la Città un patto cornice, in cui cittadini/e, associazioni, fondazioni bancarie, imprese, pubbliche amministrazioni, lavorino insieme per salvaguardare questo bene comune

UN HUB PER LE DONNE: Torinocittaperledonne propone di aprire uno spazio in convenzione con il Comune di Torino che diventi un luogo aperto a tutte e tutti, ma in cui vengano messe a sistema diverse attività anche già esistenti. Uno spazio che sia punto d’incontro, centro di cultura e di dibattito, occasione di crescita personale e professionale, possibilità di trovare informazioni per il proprio lavoro, per fare impresa.

La questione femminile oggi deve essere posta al centro di qualsiasi proposta che riguardi il futuro del Paese e allo stesso modo di Torino. Non c’è, e non ci sarà, sviluppo se metà della popolazione non è giustamente valorizzata.

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