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sabato, 27 Luglio 2024

La risposta di Padoan a Bruxelles: "Quarto anno di recessione va evitato"

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«È mio dovere ricordarvi che l’economia italiana sta affrontando una delle recessioni più gravi e durature della sua storia, giunta al terzo anno, mentre c’è il serio rischio di deflazione e stagnazione». Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan risponde alla Commissione Ue che qualche giorno fa aveva chiesto chiarimenti circa la legge di stabilità italiana.
Sono principalmente due i punti della manovra economica del governo Renzi ad essere contestati dall’Europa: in primo luogo il rinvio dell’obbiettivo di bilancio strutturale, che passa dal 2016 al 2017 slittando così di due anni rispetto agli impegni iniziali; in secondo luogo una riduzione del rapporto deficit/pil pari allo 0,1% per il 2015, quando secondo la normativa europea l’Italia dovrebbe arrivare allo 0,5%.
Ma Padoan replica alle autorità europee facendo notare che il Paese deve evitare a tutti i costi un quarto anno di recessione, perché «sarebbe difficile tirarne fuori il Paese». Tuttavia, a differenza dei suoi corrispettivi francesi e inglesi, i toni del ministro dell’economia italiana sono piuttosto concilianti.
Dopo aver ricordato la complessa situazione italiana, infatti, Padoan annuncia un pacchetto di misure che porterà a una riduzione del deficit pari allo 0,3% rispetto allo 0,1% annunciato pochi giorni fa, «migliorando il cammino verso l’obiettivo di bilancio di medio termine».
La manovra aggiuntiva avrà un valore di 4,5 miliardi: 3,3 miliardi presi dal fondo per la riduzione delle tasse; 0,5 miliardi dai fondi per i cofinanziamenti Ue; 0,73 miliardi da un’estensione del regime del reverse charge Iva (il meccanismo di inversione contabile che elimina la detrazione dell’Iva sugli acquisti).
Veloce la replica di Bruxelles. Il commissario europeo agli affari economici Jyrki Katainen, fa infatti sapere che la Commissione ha profondamente apprezzato «la risposta costruttiva che arriva dall’Italia» che chiarisce meglio i dettagli sulla legge di stabilità. Soprattutto se confrontata con il braccio di ferro che l’Europa sta giocando con la Francia, seriamente intenzionata a non aggiungere sforzi supplementari rispetto agli attuali 21 miliardi di tagli alle spese previsti per il 2015.
Tuttavia, spiega Katainen, nessuna anticipazione sulle valutazioni europee che giungeranno nei prossimi giorni da Bruxelles. Il portavoce conclude assicurando che la bocciatura della legge di stabilità italiana arriverebbe solo nel caso venissero riscontrati scostamenti gravi dalle regole europee. In caso contrario la valutazione arriverà per fine novembre.

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