di G.Z.
I rider ribelli rispediscono al mittente la proposta dell’azienda. La lotta dei fattorini di Foodora continua, con un presidio davanti alla sede di Torino, mentre i manager italiani si preparano ad incontrare i responsabili della start-up tedesca, per parlare della vertenza.
Una trattativa i cui sviluppi vengono resi noti dalla pagina facebook “Deliverance Project”, dove viene data la notizia che l’azienda dell’applicazione per la consegna di cibo a domicilio, ha «divulgato a mezzo newsletter aziendale la propria proposta».
«La proposta indecente avanzata dai nostri dirigenti – spiega Andrea Ruta, rappresentate dei rider di Foodora – consiste banalmente nel passare da 2,70 euro netti a consegna a 3,70 euro, in una presunta accelerazione dell’attivazione delle convenzioni per le riparazioni delle bici e in una promessa di riorganizzazione della comunicazione interna».
Una proposta “indecente”, quindi, ritenuta dai lavoratori “una provocazione gravissima, da ritirare”. Ed è discutibile anche nella maniera con cui è stata divulgata.
«Le condizioni sono inaccettabili oltre che incredibilmente offensive e irrispettose nei confronti di noi tutti, visto e considerato che abbiamo esaustivamente spiegato che l’abolizione del Co.co.co. e del cottimo sono punti imprescindibili della nostra battaglia».
«Se queste sono le loro condizioni – aggiunge Ruta- non ci sono i presupposti minimi per intavolare una trattativa e di questo dovranno rendercene conto».