di A.D.
Non si ferma il vortice dell’inchiesta per i presunti collegamenti tra criminalità organizzata e società calcistiche. In particolare la Juventus.
La relazione del Procuratore della Federazione Italiana Giuoco Calcio, presentata alla Commissione Antimafia, parla proprio di questo. Un procedimento iniziato il 2 agosto 2016 con Palazzi, figlio di un’inchiesta della Procura di Torino guidata da Armando Spataro, in cui emergono inquietanti risvolti dopo il suicidio di un capo degli ultras bianconeri.
Secondo la Procura di Torino i boss della ‘ndrangheta avrebbero avuto contatti con la dirigenza della Juventus e i documenti dei magistrati sono finiti sul tavolo della Figc. Ora il presidente bianconero Andrea Agnelli rischia il deferimento.
Secondo la Procura di Torino si evidenzia che «Saverio Dominello e il figlio Rocco Dominello sono rappresentanti a Torino delle cosche Bellocco Pesce di Rosarno» e che «Rocco Dominello ha rapporti con la dirigenza Juve per la gestione di biglietti e abbonamenti».
Il procuratore Figc Giuseppe Pecoraro ha fatto presente all’antimafia che i dirigenti che hanno contatti con queste persone sono Merulla, Carugo, D’Angelo e il presidente Andrea Agnelli. Anche il dg Marotta – secondo Pecoraro – ha avuto rapporti con gli Ultras ma non è stato coinvolto nell’inchiesta.
La risposta di Andrea Agnelli ai sospetti arriva via Twitter: «Ciò che leggo è falso. Nel rispetto di organi inquirenti e giudicanti ricordo che non ho mai incontrato boss mafiosi».
Intanto si apprende che la dirigenza Juventus sarà probabilmente ascoltata in Commissione Antimafia e l’audizione riguarderà il presidente Andrea Agnelli.