di Sara Pavan
Borgofranco d’Ivrea è al centro dell’attenzione mediatica da ormai diverso tempo a causa della disputa riguardante il pirogassificatore. Questo prototipo, perché è di questo che si tratta, non è altro che un moderno impianto di smaltimento rifiuti, che recupera calore ed energia dalla combustione dei gas ottenuti dai rifiuti (non pericolosi e non differenziati) e, una volta approvato, garantirebbe un ottimo rendimento energetico.
«Il Comune – ha spiegato Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco – ha dato il suo consenso per quanto riguarda l’aspetto urbanistico. Del resto se ne occuperà la ditta realizzatrice del progetto, la Comimet. Essendo un primo modello va sperimentato; per due anni, un piccolo pirogassificatore brucerà un limitato quantitativo di rifiuti derivanti da processi di lavorazione industriale. Il tutto avverrà con la supervisione di Asl e Arpa. Ogni prodotto sarà testato per due o tre mesi e, una volta accertata l’effettiva funzionalità del prodotto e ottenuta l’autorizzazione, verrà poi costruita, a Borgofranco, un’azienda che a sua volta fabbricherà pirogassificatori trasportabili che verranno poi venduti in tutto il mondo». Dalla Comimet fanno sapere che «non è previsto l’avvio nei prossimi trenta giorni e non è ancora stato stabilito un giorno preciso. L’impianto è in fase di completamento e solo a lavoro concluso si potrà individuare la data».
Ovviamente non mancano le polemiche intorno al progetto e si sono creati svariati comitati che contestano l’iniziativa considerandola pericolosa e nociva, non solo per coloro che lavoreranno all’interno della ditta, ma anche per gli stessi abitanti di Borgofranco e paesi limitrofi. Uno di questi comitati è il Nopiro, che da mesi va avanti con manifestazioni di protesta e si organizza per la raccolta firme. Ogni giovedì il comitato si riunisce al bar sport di Tavagnasco per decidere, insieme a tutti i partecipanti, le azioni e le strategie per bloccare la costruzione dei pirogassificatori. Sul sito internet www.nopiro.it si può leggere che il gruppo non è contrario al trattamento caldo dei rifiuti solo nella zona di Borgofranco, bensì lo è in generale, indipendentemente dalla zona. Va sottolineato che i Nopiro, collaborano anche con il comitato Valle Virtuosa di Aosta. Secondo questo gruppo di persone, il trattamento a caldo dei rifiuti è un processo inquinante e dannoso, utile solo a chi ne trae profitti economici. Nonostante le proteste e i dissensi, attualmente, non sono stati fatti ricorsi al Tar e di conseguenza, nel momento in cui verrà concluso l’impianto, in teoria, il progetto procederà senza intoppi.
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