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sabato, 27 Luglio 2024

In Regione (quasi) incoronato Boeti alla successione di Laus

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Bisognerà aspettare alcune settimane per l’incoronazione di Nino Boeti alla successione al vertice del parlamentino piemontese, in sostituzione del neo senatore Mauro Laus.
La notizia (per ora l’unica) arriva dopo una riunione del gruppo del Partito Democratico in Regione, dove oltre ai consiglieri erano presenti Sergio Chiamparino e alcuni assessori della sua Giunta.
Un incontro dove il clima era sereno, in cui è prevalsa la circospezione e un uso pesato delle parole. Il segretario regionale e capogruppo uscente, Davide Gariglio, ha iniziato con la sua illustrazione dello scenario di anni di concordia e di operosità (enfatizzata) e su questa linea è proseguita la riunione.
Chiamparino, oltre a delineare in modo netto e argomentato la successione a Palazzo Lascaris, ha invitato tutti ad evitare di mettere in discussione gli equilibri fino a qui mantenuti, stoppando pure coloro che sollevano questioni di rivendicazioni territoriali. «Abbiamo fatto molto – ricordano tutti con orgoglio – ma si deve dare un segnale di discontinuità, non possiamo continuare come se nulla fosse successo», è la voce di diversi consiglieri Dem.
«La situazione è di stallo», sottolineano. L’impegno chiesto  è di uscire presto con decisioni condivise: entro una settimana al massimo. La sconfitta è stata sonora e non va ignorata, sui territori i mugugni sono forti e l’insofferenza pure. Mentre Gariglio e Laus hanno lasciato intendere che le loro dimissioni arriveranno dopo Pasqua. Aggiungendo che comunque la decisione non è tecnica, ma politica.
Il presidente della Commissione Sanità, Domenico Ravetti, che ambisce alla poltrona di Laus ha detto chiaramente: «Se le decisioni non sono condivise non faccio prevalere ambizioni, anche se il tema del mio territorio rimane». Poi usando una metafora ha continuato: «Non guido certo un bus se i miei passeggeri non mi ritengono all’altezza».
Il riferimento, secondo più di un consigliere, è che le ambizioni dell’alessandrino non sarebbero sostenibili dal punto di vista pratico. Tradotto: in un anno particolarmente difficile bisogna preferire una mano più esperta alla conduzione dell’aula.
Non va certo sovraccaricato di peso questa fase, come sottolineano alcuni, ma è evidente che l’avvicendamento delle due cariche apicali del partito in Regione Piemonte ha una grande importanza, anche perché indicheranno nei prossimi passaggi in vista delle elezioni regionali del 2019.
In una riunione dunque poco operativa e riaggiornata alla prossima settimana, ha prevalso lo stile da supercazzola del conte Mascetti (il grande Ugo Tognazzi in “Amici miei”) dove chiunque ha costruito scenari e ruoli futuribili senza scendere mai nel concreto. Per ora il cambio di passo è solo evocato, vediamo se i tempi stringenti, sollecitati da quasi tutti i presenti, coincideranno con la realizzazione dei piani prestabiliti.

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