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domenica, 13 Ottobre 2024

Il vigile “Macchia Nera”: un cattivo esempio da isolare

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scritto da Massimiliano Balin

Una volta per le strade della Francia appariva il cavaliere senza macchia e senza paura, il condottiero Pierre Terrayl di Bayard celebre per le sue grandi imprese.
Oggi per le vie del centro di Torino ed in particolare nel quartiere San Salvario si aggira “Macchia Nera”, straordinariamente intelligente, furbo, sfuggente, ma comunque, dicono in questa zona, infido, malvagio, crudele, arrogante e troppo sicuro di sé. Spesso firma i suoi messaggi con una macchia d’inchiostro.
Più volte è stato sorpreso fare il suo mestiere colpendo i “più deboli”, rei di aver violato il reale regolamento comunale: poche gocce d’acqua sulla strada per bagnare i fiori, ad esempio. Altre volte si aggira nei parcheggi dove si nasconde un segnale di divieto, altre volte ferma il suo potente mezzo sui passi carrai o nella via per colpire il terribile automobilista che ha lasciato il pneumatico al di fuori dello spazio consentito.
Spesso solitario, dimenticandosi anche dei propri colleghi, lo trovi a compilare il fatidico foglietto di sosta da lasciare (ma si dice che spesso si dimentichi di porlo sul parabrezza) sul malcapitato veicolo. Pare che la distanza sia tale che molto spesso torni da solo, dimenticato anche da suoi, nel proprio luogo di lavoro. Uno stacanovista, un gran lavoratore, si dice che da solo produca più di mille multe al mese. Tutto San Salvario lo conosce tanto, si vocifera, da produrre adesivi e magliette contro la sua categoria: il vigile urbano. Vile attacco ma con profondo significato.
Le violazioni sono tutte legittime, tutte da sanzionare.
Bene allora caro “Macchia Nera” quando decidi di verbalizzare coloro che hanno lasciato l’auto in divieto di sosta o presunto tale, cerca di non creare pericolo agli altri. Il tuo romboante mezzo lasciato all’angolo di un corso importante, impediva la visuale, costringeva a scoprire l’incrocio con il rischio di incidenti gravi. Mentre tu eri a quasi cinquanta metri di distanza.
Vorremmo noi poter lasciare sul tuo parabrezza un verbale, ma non possiamo perché tu sei la legge.
Non sappiamo so se ci sia un solo Macchia Nera, se siano più di uno, se si trovino solo a San Salvario o anche nelle altre zone di Torino, ma possiamo solamente dire che non è questo l’esempio, non è questo il modo di far capire alla gente quali siano i comportamenti da perseguire: esiste la prevenzione, la comprensione soprattutto in questo momento di paura, di crisi, di difficoltà ma non vogliamo sostituirci al tuo mestiere. Anche noi firmiamo i messaggi con una macchia di inchiostro.

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