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giovedì, 24 Ottobre 2024

Il Regio diventa il "Teatro delle sfide": quelle di Appendino

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

«Mi assumo pienamente la responsabilità sul nome che ho scelto e per avere accelerato il processo», con queste parole la sindaca di Torino Chiara Appendino ha commentato le dimissioni di Walter Vergnano e la nomina del nuovo sovrintendente del Teatro Regio William Graziosi.
Davanti al consiglio comunale la sindaca ha spiegato come che «a ottobre in modo riservato assieme al sovrintendente uscente, che ringrazio per il suo lavoro, convenimmo che dopo 19 anni di gestione, avremmo utilizzato il prossimo anno per gestire la transizione del teatro. Poi con l’emersione del potenziale squilibrio di bilancio è diventata necessaria una nuova programmazione affidata a una nuova guida. Una guida che accolga la prima delle sfide: quella dell’equilibrio finanziario dell’ente, su cui hanno inciso i trasferimenti di immobili e nel 2015 e nel 2016 la decisione di utilizzare l’anticipazione dei fondi triennali cosicché nel 2017 si è creata una difficoltà strutturale».
Appendino ha ribadito di aver agito «nell’interesse del Teatro Regio» annunciando come sia intenzione della giunta aumentare le risorse a disposizione dell’Ente per alcuni interventi strutturali sul palcoscenico.
«Una seconda sfida – ha proseguito la sindaca – è quella del pubblico: la situazione della biglietteria e degli incassi negli anni non è migliorata e quindi bisogna ragionare su come ampliare il pubblico».
Infine spiegazioni anche sulla tournée americana cancellata. Per la prima cittadina ciò che conta «è riuscire a mantenere i livelli delle competenze professionali e della programmazione artistica pur con una più oculata gestione finanziaria, per questo alcune tournées sono state autorizzate e altre no. In questo momento lo sforzo del Consiglio di indirizzo e mio è per non chiudere in disavanzo il bilancio del 2017 e del 2018 perché questo è importante per il futuro del teatro e permettergli di continuare a crescere con una programmazione all’altezza del teatro».

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