Il grande David Lynch è in Italia. Da oggi e per tre giorni sarà il testimonial del “Lucca Film Festival” dove verranno, tra le altre cose, presentate le sue opere più importanti. Ma il regista di tanti capolavori per questo viaggio in Italia il cinema è solo un alibi, comunque come strumento per scardinare e abbattere il totem dell’homo lupus e piazzare sostituirlo con quello dell’homo felix. Da sei anni, dopo aver girato il suo ultimo lungometraggio “Island empire”, Lynch non è mai più entrato in uno “studios” per dirigere una nuova opera. La sua mente e la sua fantasia magmatica si sono rivolte altrove scollinando il terreno dell’immagine per addentrarsi in un labirinto onirico le cui stanze sono occupate da elementi impalpabili come il suono, la voce dell’anima, il sussurro della natura, la luce dell’irrealtà, il silenzio della penna. Un lungo viaggio nella meditazione trascendentale.
«Quella tecnica la quale permette di vedere e di vivere la verità assoluta che io, da cane arrabbiato qual ero, giudicavo una buffonata. Poi incontrai i Beatles. Erano appena tornati dall’India e parevano trasfigurati. Approfondii la questione e comincia a riflettere sul problema. Un giorno, poi racconta Linch – ascoltando mia sorella che al telefono mi raccontava della sua esperienza di meditazione capii dalla sua voce che era diversa da come la conoscevo. Cominciò così il viaggio dentro me stesso. Ora, dopo quarant’anni e grazie anche alla mia Fondazione per il trascendente, vado in giro per il mondo non come un missionario ma come un uomo che ha avuto la fortuna di vedere la luce la quale vive, nascosta, in ciascuno di noi e che vuole insegnare a chi non sa come è possibile arrivare a tanto. I ragazzi delle scuole, soprattutto». E la prima lezione, stamane, agli studenti delle superiori di Lucca i quali, poi, proseguiranno il cammino da soli e guidati da alcuni professori che si sono già candidati per portare avanti la lezione di Lynch una volta a settimana.
«Dirò loro della mia esperienza in un college di San Francisco dove regnavano il disordine, l’intolleranza, l’indisciplina, la criminalità e l’uso delle droghe pesanti. D’accordo con il preside, avviammo corsi di meditazione trascendentale e li mantenemmo per tutto l’anno scolastico. Oggi, quella, è una scuola modello. Il mondo, lo so bene, è spesso uno schifo dominato da ombre e buio. Siamo noi a determinarlo così, con il pessimismo e la cattiveria. Invece, scendendo al fondo del nostro ego, troveremo una lampadina spenta. Basterà accenderla e quella luce inonderà tutto il pianeta. Salverà noi e la natura che noi avevamo mortificato».
Ecco il nuovo Lynch vestito da guru.