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sabato, 27 Luglio 2024

Il Green Pass fa crollare i consumi di bar e ristoranti: un milione in meno al giorno

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Sono di 1 milione e 150mila euro le perdite giornalieri di bar e ristoranti a Torino e provincia dovute all’obbligo del green pass che limita le consumazioni nei locali a chi ne è sprovvisto. 

Sono i risultati dell’indagine di Epat/Ascom: “Le prospettive economiche dei pubblici esercizi, già non rosee per il primo scorcio del 2022 tra aumento dei prezzi delle materie prime e delle tariffe e le conseguenze dell’inflazione – spiega Alessandro Mautino, presidente dell’Epat Torino – scontano l’ulteriore riduzione d’incassi per coloro che non potranno più consumare, perché non vaccinati e forse per mancanza di turisti. Rimanere aperti è l’obiettivo fondamentale, lo sanno bene le discoteche costrette alla chiusura sino al 31 gennaio”.
“Occorre evitare che la moria di attività peraltro inevitabile superi i limiti previsti, con un’ulteriore perdita di posti di lavoro” conferma Paolo Troccoli, vicepresidente Epat per il settore bar. “Si aggiunga la difficoltà dei controlli, che in un bar, diversamente dal ristorante dove la consumazione è di una certa durata, nella maggior parte dei casi è un mordi e fuggi”. 

“Avevamo previsto al concludersi delle festività, periodo di particolare effervescenza, purtroppo anche nei contagi, una perdita del 10% dei ricavi dei pubblici esercizi, per timori sanitari, tensioni sui prezzi e difficoltà organizzative. Purtroppo i dati si aggravano anche per le chiusure degli esercizi toccati a vario titolo nei loro organici dai contagi o dalle quarantene e che non possono lavorare” conclude Claudio Ferraro, direttore di Epat che chiede di valutare “ulteriori ristori e finanziamenti, perché la normalità non pare intravvedersi prima di due anni”.

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