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sabato, 27 Luglio 2024

Il Grattacielo San Paolo è pronto. L'opera di Renzo Piano tra pannelli solari e cristalli

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il grattacielo San Paolo è “operativo”. Il nuovo centro direzionale di Intesa, che sorge tra corso Vittorio Emanuele II e corso Inghilterra ed è visibile da ogni angolo della città (poco più alto della Mole Antonelliana) ha aperto le sue porte e i primi dipendenti hanno preso possesso degli altissimi uffici. Un grattacielo trasparente, cristallo e acciaio i materiali, alto 166 metri, 44 piani e 17 ascensori, costato mezzo miliardo di euro, compresi i 2,5 milioni utilizzati per rifar vivere il vicino giardino Grosa, porta la firma di Renzo Piano ed è per le sue caratteristiche un esempio di sostenibilità ambientale.
Per raggiungere la cima della torre, dove è ospitata la serra bioclimatica con tanto di alberi, ci vogliono 30 secondi di ascensore. Qui, oltre al punto panoramica, è previsto un ristorante, una sala polivalente. Il grattacielo è stato realizzato dal gruppo Rizzani de Eccher, consociatosi con la Implenia Italia. Alla struttura hanno lavorato circa 500 operai, divisi in tre turni.
«Sotto il profilo della sostenibilità ambientale – fanno sapere da Intesa – il grattacielo otterrà una certificazione secondo il protocollo Leadership in Energy and Enviromental Design, visto il contenimento dei consumi energetici complessivi». La alimentazione proviene sia da fonte idroelettrica, ma anche da 1600 metri quadri di pannelli fotovoltaici istallati sulla facciata sud, mentre “i corpi illuminati” per l’80% sono a led. Altri dati tecnico-ambientali: «Una rete di sensori rileva le differenti condizioni climatiche giornaliere e stagionali, massimizzando l’utilizzo della luce solare per il riscaldamento degli ambienti e dissipando il calore grazie alla ventilazione dell’intercapedine e alla protezione offerta dalle schermature solari mobili inserite tra le due vetrate». «Il sistema di riscaldamento e raffreddamento a pompa di calore non fa uso di gas e sfrutta l’energia termica dell’acqua di falda. L’acqua piovana, raccolta in speciali pozzetti, alimenta sia la rete di irrigazione delle aree verdi sia le cassette di risciacquo dei bagni. I sistemi terminali a pannelli radianti sospesi a soffitto e microforati utilizzati per la climatizzazione consentono di eliminare il rumore della ventilazione meccanica forzata e di ottenere un ottimo comfort ambientale». Tornando al centro direzionale Intesa San Paolo per fine marzo più di duemila persone ci lavoreranno dentro.

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