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sabato, 27 Luglio 2024

Il Comune “preso bene” dal Cacao

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

di Giulia Zanotti

Il mancato rinnovo della concessione non ferma la stagione estiva del Cacao, il noto locale del Valentino, di viale Ceppi 6. Infatti, la società Kronos srl ha ricevuto il no della giunta a una nuova concessione dei locali, ma comunque annuncia la serata di inaugurazione per stasera, 1 giugno, con apericena “solopresibene” e party live.
E pensare che, come detto, proprio questa mattina la giunta ha deciso di non rinnovare l’accordo di concessione, dopo proposta del vicesindaco Guido Montanari e degli assessori Sergio Rolando e Stefania Giannuzzi che ipotizzano comunque una riassegnazione dei locali entro la fine dell’anno.
Tuttavia, come spiegano da Palazzo Civico, «i tempi per la realizzazione di una nuova procedura di evidenza pubblica comporterebbero un periodo di non utilizzo del bene di alcuni mesi e priverebbero la Città dell’entrata ai corrispettivi di concessione. Per questo motivo e nell’interesse dell’Amministrazione Comunale il termine di riconsegna della struttura è stato fissato al 31 dicembre prossimo, dando così la possibilità di inaugurare la stagione estiva». Mentre «nei prossimi mesi, anche alla luce delle valutazioni svolte dal Politecnico nel contesto di un ampio intervento di riqualificazione dell’area, saranno individuate destinazioni compatibili con la natura del bene e che ne favoriscano il più ampio uso pubblico».
Una spiegazione che non convince a pieno il consigliere Alberto Morano che si chiede: «A quale titolo è stato consentito l’utilizzo senza gara di questi spazi? E quale compenso è stato pattuito? Inoltre, perchè si è deciso tutto con una delibera di giunta e non dagli uffici amministrativi del Comune». Domande che Morano trasformerà in una richiesta di comunicazione in Sala Rossa. «Mi riservo anche di sottoporre il tutto alla magistratura – aggiungere Morano – infatti ho perplessità sulla natura dell’operato, fatto attraverso un atto di giunta, mente dovrebbe essere di competenza degli uffici».

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