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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Dopo l’ultima relazione ora i Revisori sotto attacco

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Andrea Doi

Arriva la relazione dei Revisori dei Conti sul Rendiconto 2016 e con essa altre riserve per l’amministrazione grillina. (LEGGI DOCUMENTO)

L’anno scorso è stato il primo vero esercizio gestito dalla giunta Appendino, in quanto il Bilancio preventivo fu approvato in Consiglio Comunale nella seconda metà di maggio e si andò al voto subito dopo, il 5 giugno. È stato pertanto già un bilancio di gestione tutta a Cinque Stelle, considerato che i mesi precedenti erano in “esercizio provvisorio”, ovvero soggetti a limitazioni di legge in attesa del Bilancio vero e proprio. E anche stavolta non mancano le tirate d’orecchie alla giunta pentastellata.

  • Nuovi mutui
    Si comincia con un richiamo all’eccessivo (e crescente) ricorso al debito, che nel 2016 si è si ridotto, ma la giunta nel frattempo ne ha contratto di nuovo a dicembre per circa 50 milioni.
  • Parametri di deficitarietà
    Poi i revisori parlano dei parametri di deficitarietà strutturale. I cinquestelle furono molto polemici quando i parametri fuori limite nel 2014 erano 4 su 10. Ma, come rilevato nella recentissima pronuncia, nel 2015 Fassino riuscì a riportarli a 2. Ora sono di nuovo 4. Male, molto male.
  • Riscossione e cassa
    In generale il Collegio rileva il peggioramento della riscossione di multe e servizi a domanda individuale. Strano perché proprio la nuova amministrazioni aveva, a settembre, sbandierato un piano di rafforzamento della riscossione stessa. E, collegato a ciò, i  Revisori stigmatizzano ancora una volta l’eccessivo ricorso alla anticipazione di tesoreria. Sul punto abbiamo già anticipato tutto in un reportage.
  • Riaccertamento
    I revisori si soffermano su disavanzo da riaccertamento residui e revisione residui attivi e passivi, rammentando la necessaria copertura in 30 esercizi del fondo crediti dubbia e difficile esigibilità (già deliberata)  e richiedendo il rafforzamento dell’attività ordinaria di revisione dei residui nel consuntivo.
  • Ream e Infrato
    Su Westinghouse e l’operazione che a fine anno consentì ad Appendino di assestare il suo bilancio, i Revisori esprimono due considerazioni entrambe negative: la prima relativa al fatto che a tutt’oggi l’acquirente (Amteco-Maiora) non ha pagato l’acquisto dell’area e ciò comporterebbe la perdita degli equilibri dell’assestamento di novembre. La seconda è che i “segnalati “debiti fuori bilancio” su Ream e Infrato non sono ancora stati esaminati e il percorso non è ancora stato avviato. Più cautamente parlano di segnalazione e non entrano più nel merito della natura degli stessi, prendendo atto dell’intervenuta opinione della Corte dei Conti in merito alla loro natura “ordinaria” non riconoscibile cioè tramite l’art. 194 TUEL. In altre parole, rinviano all’amministrazione la palla che dovrà coprirli, rinegoziarli, ecc.. Insomma, non pare intendano smentire né se stessi, né la Corte dei Conti. Emerge invece chiaramente che la metà del problema Infrato e tutta la vicenda Ream è imputabile all’amministrazione Appendino nel 2016.
  • Gtt
    Ricordano che mentre ci si occuperà di Infrato occorre rivedere anche i rapporti con GTT (cosa peraltro nota).
  • Csi
    L’ultima stoccata va al CSI e al fatto che il comune, i dati, li ha dovuti elaborare in gran parte a mano per carenze informatiche.

Mentre la relazione dei revisori di oggi trapela agli organi di stampa, dal Movimento Cinque Stelle sarebbero già pronti a sparare ad alzo zero contro i revisori dei conti, reputati inadeguati e dannosi. Addirittura non è da scartare l’ipotesi, qualora la Corte dei Conti continuasse sulla strada di non ritenere Infrato come debito fuori bilancio, che venga fatta richiesta di sostituire l’intero collegio.

Nel mirino dei Cinquestelle, dunque, non sembra esserci più la passata amministrazione (la cui posizione si chiarisce man mano che prosegue l’istruttoria), ma i revisori stessi. Non solo. La maggioranza non avrebbe mai parlato di debiti fuori: a farlo sarebbe stato solo il collegio guidato da Harri Fenoglio. Una linea Maginot che però ha diverse crepe. Prima tra tutte le parole di Chiara Appendino pronunciate a novembre 2016, alla parrocchia della Crocetta: «Ci sono tra i 60 e i 70 milioni di euro di debiti fuori bilancio che la città dovrà recuperare».

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