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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Gtt, le conseguenze della procedura concorsuale

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In più occasioni ho dichiarato pubblicamente che i destini finanziari di Gtt e Comune di Torino erano, e sono, indissolubilmente legati. Le mie affermazioni sono rimaste inascoltate. Purtroppo però la crisi di Gtt non sembra trovare, al momento, soluzioni rassicuranti e la società marcia quindi velocemente ed inesorabilmente verso una procedura concorsuale. Occorre quindi provare a delineare quelle che sarebbero le conseguenze, per i vari soggetti coinvolti, dell’eventuale assoggettamento di Gtt alla procedura di cui alla legge Marzano o del ricorso al concordato preventivo in continuità (eventualmente preceduto da una domanda di concordato in bianco).
L’ analisi è effettuata sui dati di bilancio al 31 dicembre 2016, consapevoli che i dati al 31 dicembre 2017 saranno probabilmente peggiorativi
A) Rapporti Gtt – INFRA-TO : Gtt deve circa 42 milioni di euro ad INFRA-TO; detto importo verrà pagato in moneta concorsuale e quindi per un importo inferiore al 50%; il Comune di Torino dovrà farsi carico di apportare ad INFRA-TO la differenza; Infra –TO deve a Gtt circa 10 milioni di euro e non è detto che una compensazione con il residuo credito di Gtt verrà autorizzata dagli organi competenti.
B) Crediti di Gtt verso il Comune di Torino: a) crediti non contestati :circa 37 milioni di euro che dovranno essere pagati dal Comune di Torino; b) crediti contestati dal Comune di Torino:circa 32 milioni di euro di cui 24 milioni di euro riferiti alla gestione metro 2007- 2012; detto importo dovrà essere definito in via transattiva anche con la Regione Piemonte e pagato dal Comune di Torino; c) crediti per interessi : circa 12 milioni di euro, in parte contestati dal Comune di Torino: la sorte di detti crediti era oggetto dell’accordo approvato in bozza dal Comune di Torino in data 13 settembre 2017 e mai sottoscritto; l’accordo non potrà essere firmato in caso di procedura concorsuale e conseguentemente l’importo dovrà essere definito in via transattiva e pagato dal Comune di Torino; d) crediti relativi al rimborso mutui contratti per l’acquisto di motrici tranviarie : circa 27,5 milioni di euro al 31 dicembre 2017; il rimborso di detto debito da parte del Comune era oggetto della bozza di accordo approvata con delibera del 13 settembre 2017 e mai formalizzato; la bozza di accordo prevedeva il rimborso del debito in 10 anni da parte del Comune di Torino; non essendo stato sottoscritto l’accordo , che come ricordato non potrà più essere firmato in caso di ricorso ad una procedura concorsuale, l’ importo dovrà essere pagato interamente dalla Città senza poter far ricorso a dilazioni; giova ricordare che il debito del Comune non è al momento riportato nel bilancio di previsione per il suo intero importo, ma solo per le rate 2017-2019.
C) Debiti del Comune di Torino verso Gtt: a) debito per canoni parcheggi: circa 63 milioni di euro (a cui dovrà essere sommato il debito per canoni parcheggi 2017 circa 15 milioni di euro) che verranno pagati in moneta concorsuale e quindi per un importo inferiore al 50%; b) debito per interessi pari a circa 5,7 milioni di Euro: il rimborso di detto debito da parte del Comune era anche esso oggetto della bozza di accordo del 13 settembre 2017 mai formalizzata; conseguentemente detto debito verrà pagato da Gtt in moneta fallimentare e quindi per un importo inferiore al 50%.
D) Rapporti fra Gtt e Agenzia per la Mobilità Piemontese: la società vanta un credito di circa 115 milioni di euro di cui 71 milioni di euro sono contestati dalla Agenzia; non vi è nel bilancio della società alcun fondo rischi crediti, per cui qualora ad esito di una procedura giudiziale per il recupero del credito o di un accordo transattivo eventualmente autorizzato dalle competenti autorità, la società incassi un importo inferiore a quello iscritto in bilancio maturerà una perdita pari alla differenza tra credito in bilancio ed importo incassato; ad oggi l’ipotesi di accordo transattivo in discussione, che prevede il pagamento da parte della Regione di circa 25 milioni di euro, comporterebbe per la società una perdita di 46 milioni di euro.
E) Rapporti Gtt – FCT: a) debiti verso FCT per dividendi non pagati pari a circa 5,7 milioni di euro; detto importo non potrà essere pagato prima del soddisfacimento di tutti gli altri creditori della società; b) FCT dovrà procedere all’azzeramento del valore della partecipazione detenuta in Gtt e ciò genererà in capo alla società una perdita significativa di oltre 90 milioni di euro.
Quanto sopra individua le conseguenze di un eventuale ricorso alla procedura Marzano (o ad altra procedura concorsuale) da parte della società Gtt. Tradotto in numeri ciò significa:
a) per INFRA.TO una perdita di circa 21 milioni di euro; che dovranno essere coperti dal Comune di Torino per evitare che anche detta società diventi insolvente; inoltre il Comune di Torino dovrà far fronte al “debito fuori bilancio” nei confronti di INFRA.TO di circa 39 milioni di euro di cui era prevista la rateizzazione in forza di una bozza di accordo approvata il 13 settembre e mai sottoscritta.
b) Per il Comune di Torino un mancato incasso di circa 43 milioni di euro e l’obbligo di far fronte a debiti non inseriti nel bilancio di previsione 2017-2019 per circa 39 milioni di euro.
c) FCT dovrà azzerare il valore della partecipazione di Gtt con una perdita di oltre 90 milioni di euro.
d) Inoltre il Comune di Torino dovrà rivedere significativamente nell’ordine: i) il Piano di Rientro che presupponeva il salvataggio di Gtt e la sottoscrizione degli accordi approvati il 13 settembre 2017 relativi a Gtt e INFRA.TO; ii) il bilancio consolidato inserendo la svalutazione della partecipazione di Gtt, i minori crediti e la totalità dei debiti; iii) l’assestamento di bilancio approvato a metà dicembre che non rifletteva le conseguenze negative del ricorso alla procedura Marzano o ad altra procedura concorsuale.
Se queste sono le conseguenze per i soggetti coinvolti dell’eventuale ricorso ad una procedura concorsuale da parte di Gtt, occorre però sottolineare che anche l’attuazione del Piano di Risanamento avrà impatti significativi per lo meno per quanto riguarda FCT. Ed infatti la perdita stimata di Gtt per gli anni 2016-2018, al netto della svalutazione dei crediti, ammonta a circa 51 milioni di euro. A detto importo andrà aggiunta la rettifica dei crediti a seguito dell’accordo transattivo che dovrà essere sottoscritto dal Comune di Torino, dalla Agenzia per la Mobilità Piemontese e dalla Regione Piemonte per risolvere una volta per tutte la sorte dei crediti contestati. Ciò dovrebbe generare un’ulteriore perdita intorno agli 80-85 milioni di euro.
Da quanto precede emerge con chiarezza che per il Comune di Torino, se vuole evitare il dissesto finanziario, è indispensabile addivenire al salvataggio di Gtt senza ricorrere ad una procedura concorsuale.
Certo, dar corso ad un Piano di Risanamento sulla base di dati di bilancio, peraltro non approvato, relativi al 31 dicembre 2016 e senza alcuna certezza sui dati di bilancio al 31 dicembre 2017 è oltremodo rischioso.
Scritto da Alberto Morano, consigliere comunale di Torino “Lista Morano”

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