17.1 C
Torino
domenica, 8 Settembre 2024

Gtt e congedi parentali: “I due volti della Giunta”

Più letti

Nuova Società - sponsor
Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

«La Giunta tace e non ci riceve ma ci faremo sentire sotto il Municipio il 27 ottobre in occasione del nuovo sciopero indetto in Gtt da Cgil Cisl Uil». A parlare è Alessandro Di Luca della Filt Cgil che entra nel merito di ennesima querelle che si va aprendo nel traballante carrozzone Gtt. Non si tratta di debiti, del bilancio da rinnovare o dei bus che si fermano per le carenze della manutenzione, la questione è quella dei congedi parentali.

«L’anno scorso siamo ricorsi al giudice per le gravi anomalie che riscontravamo nel trattamento dei congedi parentali obbligatori e facoltativi e la sentenza ci ha dato ragione (sentenza del 9 giugno 2016)». Di Luca ricorda come però scelte penalizzanti, volute dall’azienda, di fatto portino le persone a rinunciare ai permessi per stare vicino ai figli in barba a tutti i bei discorsi di sostegno della genitorialità.

Dal sindacato emergono critiche e perplessità verso l’atteggiamento contraddittorio della Giunta che, da un lato, ha manifestato pieno appoggio a queste istanze in sede di Commissione Pari Opportunità, (presiduta dalla pentastellata Viviana Ferrero ), ma poi il suo membro nel cda di Gtt le ha di fatto osteggiate avallando le tesi aziendali.

«Ora dobbiamo fare i conti con il ricorso alla sentenza da parte della Gtt. L’appello è stato fissato per il 15 novembre e ci auguriamo qualche iniziativa sul piano anche politico», ricorda il rappresentante della Filt Cgil. C’è chi ha ipotizzato che dietro a una vertenza che interessa un numero limitato di persone, con un impatto economico tutt’altro che rilevante, potrebbe celarsi la preoccupazione che queste richieste travalichino gli ambiti Gtt per sollevare un polverone ben più grande coinvolgendo altre aziende.

Ma di cosa si lamentano i lavoratori in materia di congedi parentali alla Gtt? – «Di fatto i congedi facoltativi, e anche i cinque mesi ordinari della maternità obbligatoria, erano troppo penalizzati sul piano economico. Si trattava insomma di permessi e congedi trattati a tutti gli effetti come assenze, con tanto di decurtazione sul premio di risultato».

Anche in questa occasione da parte sindacale si denuncia una reiterata volontà della Giunta nel non avere incontri con i rappresentati dei lavoratori. «Abbiamo sollecitato più volte un confronto sulle future politiche a alleanze del gruppo ma sembrano sordi. Tuttavia ora ci dovranno sentire per forza con lo sciopero in arrivo».

Uno sciopero con cui i lavoratori manifestano tutta la loro preoccupazione per i silenzi della politica sulla vicenda Gtt e sui suoi prossimi sviluppi alla luce delle imminenti gare che definiranno le nuove alleanze in un contesto economico finanziario e societario che resta ancora carico di pesanti incognite.

Sul discorso alleanze, facendo un salto indietro, la passata Giunta Fassino aveva allo studio l’ipotesi di una collaborazione con Trenitalia per partecipare insieme alla Gtt alla gestione delle linee ferroviarie torinesi. Ora le cose sono cambiate. Gtt, con la benedizione della Giunta Appendino, ha formulato un accordo con il colosso Arriva. Uno dei più grandi operatori nel trasporto passeggeri in Europa, in continua espansione, che è già proprietario della Sadem. Per il sindacato la collaborazione tra Gtt e Arriva non costituirebbe solo una partnership, ma viene letta in modo preoccupante come una sorta “privatizzazione velata”.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano